Il concerto degli Oasis a Cardiff raccontato da Valerio Lundini

Valerio Lundini ha raccontato a RollingStone Italia il ritorno degli Oasis a Cardiff dopo 16 anni, tra emozioni, aneddoti e la scaletta del concerto.

Il ritorno degli Oasis sul palco, quello vero, con entrambi i fratelli Gallagher finalmente riuniti, è già leggenda. Ma per raccontare davvero cosa è successo al Principality Stadium di Cardiff, serviva qualcuno che fosse più di un giornalista musicale: serviva Valerio Lundini, il fan assoluto, l’osservatore surreale, il nostalgico disilluso. Rolling Stone gli ha dato la penna, e lui ha trasformato una recensione in un piccolo atto di amore (e di autoanalisi).

Cardiff vestita a festa

Lundini arriva a Cardiff raccontando un’atmosfera da stadio più che da concerto:

“…tutti principalmente uomini con i calzoncini corti, paonazzi e conciati come dei cosplayer di entrambi i fratelli. Sono tipi con cui non vorresti mai litigare perché sono grossi, ma con cui non vorresti neanche fare la pace perché sono sudati…”

Un dettaglio che rivela subito l’aspetto pittoresco (e un po’ intimorente) del pubblico targato Oasis.

Birre, coperchi e leggenda urbana

I fan UK si distinguono anche per le loro abitudini da stadium:

“…da noi ai concerti ti danno la bottiglia senza il tappo… qui ti danno un bicchiere col coperchio…” 

E la paura più diffusa? Be’, i bicchieri volanti:

“…ho il timore di essere colpito da un bicchiere colmo di urina… negli ultimi 311 giorni ho pregato che fosse solo una leggenda e devo dire che è andata bene”.

B-side e setlist

Per Lundini, il concerto è un tripudio di brividi generazionali. Apertura con “Hello”, seguita subito da “Acquiesce” – una b-side diventata imperdibile:

“Quando sognavo la reunion, sognavo questa canzone”.

Segue un’ondata di hit: Morning Glory, Some Might Say, Cigarettes & Alcohol, con coreografie improvvisate dai fan. Un’esperienza vissuta pienamente, lontana dai filtri social:

“Questo spettacolo può essere visto… attraverso i maxi schermi ai lati del palco”.

Tra le chicche, Lundini riporta momenti che tingono di emozione la serata:

“Scorgo Noel commuoversi… su ledwall si alternano foto vecchie che mettono un po’ di malinconia”.

Momenti vividi e ironia da stadio

Lundini non risparmia una vena comica, quasi caustica, riscontrando scene tipiche da pub:

“…il bicchiere colmo di sidro cade a terra… qualcuno portato via dalla barella… Liam ironizza: ‘È valso le 4000 sterline che avete speso per essere qui?’”

Anche la pausa al bagno diventa aneddotica:

“…mi tocca andare al bagno… la gente usa i cessi a muro anche quando sono liberi i wc a pavimento”.

Nostalgia e realtà

Il racconto si chiude senza illusioni sull’effetto nostalgia:

“Gran parte dei presenti… sperano di tornare adolescenti… Ma poi il concerto finisce… la guerra, il clima impazzisce… la musica pop fa schifo”. 

Eppure Lundini chiude con semplicità:

“Alla fine la vita va avanti… spero che stasera facciano Round Are Way…”.

Un fan, un giornalista, un testimone

Il reportage di Lundini è un resoconto che racconta la magia – e le piccole stranezze – di una serata che, come dice lui, sembrava veramente “biblical”. 

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