Gli 80 anni di Rita Pavone: “Picchiai una bambina che mi dava della nana. Per finanziare gli esordi rinunciammo al frigo”

Intervista a Rita Pavone in occasione dei suoi 80 anni: ricordi d'infanzia, esordi musicali e incontri memorabili.

Rita Pavone, celebre cantante italiana, compie 80 anni il 23 agosto. In un’intervista al Corriere della Sera, ha condiviso ricordi della sua infanzia, gli esordi nel mondo della musica e incontri significativi che hanno segnato la sua carriera.

Infanzia e primi passi nella musica

Rita Pavone ha raccontato un episodio della sua infanzia: “Mi prendeva in giro continuamente, diceva che ero bassa, che sarei rimasta una nana. Il bullismo esisteva già a quei tempi. Quella ragazzina, oltretutto bruttina, essendo figlia di una persona importante, veniva a scuola con l’autista e portava spesso fiori alla maestra. Una mattina, durante la pausa della merenda, mi disse una frase cattivissima. Non ne potevo più: le piantai un pugno in mezzo agli occhi”. Dopo l’episodio, le compagne di classe cambiarono atteggiamento nei suoi confronti. Rita ha anche ricordato il suo primo esordio pubblico al Teatro Alfieri di Torino, dove, a 13-14 anni, partecipò a un evento musicale per giovanissimi chiamato “Buongiorno Marziani”. In quell’occasione, si esibì truccata da “negrettina” nei panni del cantante Al Jolson, cantando “Swanee” e “Arrivederci Roma”. L’emozione fu tale che, dopo lo spettacolo, ebbe la febbre alta per una settimana. Suo padre Giovanni fu il primo a riconoscere il suo talento e la guidò nei primi passi della sua carriera. Dopo la scuola, Rita lavorò in una camiceria, stirando camicie per 9 ore al giorno e guadagnando 1500 lire a settimana. Durante questo periodo, sviluppò una passione per la settimana enigmistica, influenzata dal padre, che la esortò a leggerla. Questa passione l’ha accompagnata per tutta la vita.

Esordi e sacrifici familiari

Nel 1962, Rita partecipò al Festival degli sconosciuti di Ariccia, una manifestazione per nuovi talenti ideata da Teddy Reno. Suo padre inviò un nastro con la sua interpretazione de “La partita di pallone”, e Rita fu accettata. Tuttavia, per raggiungere Ariccia, erano necessari dei fondi. La madre aveva messo da parte dei soldi per acquistare un frigorifero, ma il padre insistette per utilizzare quei risparmi per finanziare il viaggio, affermando: “Spero che la vita di nostra figlia valga almeno un frigorifero”. Questa decisione si rivelò fondamentale per l’inizio della carriera di Rita. La sua partecipazione al festival la portò a un provino alla RCA Italiana e le fece ottenere un contratto discografico che la consacrò al grande pubblico. Dal 1963, le vendite dei suoi dischi superarono il milione di copie, con successi come “La partita di pallone”, “Sul Cucuzzolo”, “Come te non c’è nessuno”, “Il ballo del mattone”, “Cuore” e “Datemi un martello”. Nel 1964, interpretò Gian Burrasca nello sceneggiato televisivo “Il giornalino di Gian Burrasca”, diretto da Lina Wertmüller, con musiche di Nino Rota.

Incontri memorabili e vita privata

Durante la sua carriera, Rita Pavone ha avuto l’opportunità di incontrare personalità di spicco. A Nashville, mentre incideva un album per la RCA, conobbe Elvis Presley, il suo idolo. Ricorda: “Avevo 19 anni, era il mio idolo. Sapevo che sarebbe arrivato la sera tardi, attesi il suo arrivo: era bellissimo, con i basettoni lunghissimi, un signore gentile. Si girò verso di me, mi prese la gota tra le dita e mi fece i complimenti, forse aveva sentito parlare di me”. Un altro incontro significativo fu con Ferruccio, noto come Teddy Reno, che divenne suo marito. Nonostante la differenza d’età e le iniziali resistenze del padre, i due si sposarono e ebbero due figli. Rita ha anche ricordato la sua partecipazione a programmi televisivi internazionali, come l'”Ed Sullivan Show” negli Stati Uniti, dove si esibì accanto a artisti del calibro di Ella Fitzgerald e Duke Ellington. Questi incontri e esperienze hanno arricchito la sua carriera e la sua vita personale.

le ultime news