Giorgio Panariello e il suo nuovo spettacolo ‘E se domani…’: “Preoccupato per l’isolamento dei giovani e la sfiducia nella politica”

Nel suo nuovo spettacolo "E se domani...", Giorgio Panariello esplora il futuro del 2045, affrontando temi come l'isolamento giovanile e la sfiducia nelle istituzioni.

Con il suo nuovo spettacolo teatrale “E se domani…”, Giorgio Panariello accompagna il pubblico in un viaggio immaginario fino al 2045, intrecciando riflessioni sul futuro con aneddoti, musica e innovazioni tecnologiche. In occasione della seconda data al Teatro Brancaccio di Roma, Panariello ha parlato con Andrea Conti per Il Fatto Quotidiano del progetto, delle sue preoccupazioni per i giovani e della politica italiana.

Un viaggio nel futuro con “E se domani…”

Nel suo nuovo spettacolo, Panariello si proietta nel 2045, immaginando un futuro in cui la tecnologia ha trasformato radicalmente la vita quotidiana. “E se domani cambiasse tutto? E se domani non cambiasse nulla?”, si chiede l’attore, esplorando scenari che spaziano dalle auto volanti ai cibi proteici derivati dagli insetti. Questa visione futuristica è stata arricchita dalle conversazioni avute durante il suo podcast “Nel garage” con esperti come Umberto Guidoni e Marco Peroni. 

Preoccupazioni per l’isolamento dei giovani

Panariello esprime preoccupazione per l’isolamento sociale dei giovani, accentuato dall’uso intensivo della tecnologia. “Gli stessi strumenti che isolano sempre più i ragazzi di oggi, che io vedo vagare per strada isolati con le cuffiette oppure quando tornano a casa passano ore chiusi in camera a giocare con i videogame… Vorrei fossero più inclusivi, più aperti al mondo e con un uso consapevole degli strumenti che devono essere al nostro servizio invece di isolarci”, afferma l’attore. 

Sfiducia nelle istituzioni e calo dell’affluenza alle urne

L’attore tocca anche il tema della crescente sfiducia nelle istituzioni politiche, evidenziata dal calo dell’affluenza alle urne. “Quello che mi colpisce è il fatto che ci sia una sfiducia generalizzata nelle istituzioni. Penso ai dati di astensionismo sempre più marcato che è venuto fuori dalle ultime Regionali. Il futuro, se si continua così, vedrà le urne vuote. Bisogna che ci sia una politica che sia sempre meno ovvia e più inclusiva”, osserva Panariello. 

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