Guillermo del Toro ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2025 il suo atteso “Frankenstein”, un progetto che il regista messicano ha inseguito per quasi trent’anni. Il film, con una durata di 149 minuti, offre una rilettura intensa e visivamente straordinaria del classico di Mary Shelley, esplorando temi di dolore, vendetta e compassione.
Un cast stellare per una nuova interpretazione
Il film vanta un cast d’eccezione: Oscar Isaac interpreta Victor Frankenstein, uno scienziato brillante ma tormentato dal proprio ego; Jacob Elordi veste i panni della creatura, un ruolo per il quale ha affrontato una preparazione intensa, vivendo settimane in isolamento per comprendere la solitudine e la rabbia del personaggio. Mia Goth assume il ruolo di Elizabeth Lavenza, la compagna di Victor, e in alcune sequenze interpreta anche la madre del protagonista, aggiungendo profondità al sottotesto psicoanalitico del film. Christoph Waltz presta il volto al dottor Pretorius, figura chiave della narrazione.
Una trama che esplora nuovi orizzonti
La storia si apre con una nave bloccata nei ghiacci, dove un’esplosione nella notte attira l’attenzione dei marinai. Il ritrovamento di Victor Frankenstein, ferito e portato al riparo, dà il via al racconto della sua ambizione di sfidare la vita e la morte. Del Toro introduce novità significative rispetto al romanzo originale: il padre di Victor è reso più insensibile, l’amico Clerval viene sostituito da un cinico committente interpretato da Christoph Waltz, e Elizabeth non è più la sorellastra, ma la fidanzata del fratello.
Un capolavoro visivo che parla di nuovi mostri
Il film è stato definito un capolavoro visivo che esplora nuovi mostri, sia interiori che esteriori. Del Toro riesce a rinnovare la forza narrativa del mito di Frankenstein, portando lo spettatore a riflettere sul contemporaneo attraverso una storia di dolore, vendetta e compassione. La pellicola, che uscirà su Netflix il 7 novembre, è stata accolta con entusiasmo alla Mostra del Cinema di Venezia, confermando la maestria del regista nel raccontare storie di mostri in maniera profondamente umana.