Durante la puntata di Accordi & Disaccordi andata in onda sul Nove, Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori palestinesi occupati, ha espresso un duro monito sulla condizione della libertà di informazione in Italia. Intervenendo sul recente caso che ha coinvolto Sigfrido Ranucci, volto storico di Report, Albanese ha chiesto alla Rai di garantire protezione al giornalista e alla redazione del programma, sottolineando come il clima nel Paese sia sempre più ostile verso il giornalismo d’inchiesta.
“È necessario un cambiamento di rotta all’interno della Rai stessa: Ranucci e Report vanno protetti, perché oggi in Italia non c’è un clima favorevole alla libertà di espressione e alla libertà di stampa”, ha affermato la relatrice, ospite del talk condotto da Luca Sommi.
Il riferimento al caso Ranucci
Le dichiarazioni arrivano a pochi giorni dagli episodi avvenuti il 16 ottobre, quando alcuni individui si sono presentati sotto l’abitazione di Ranucci, direttore e conduttore di Report, in un gesto definito intimidatorio da molti osservatori. L’episodio ha suscitato preoccupazione nel mondo dell’informazione e nella stessa Rai, dove non sono mancate richieste di tutela per il giornalista.
Albanese ha collegato l’accaduto alla sua esperienza personale, ricordando le pressioni e le sanzioni ricevute a livello internazionale per le sue posizioni sui diritti umani in Palestina:
“Le minacce e gli attacchi persecutori toccano anche me. Mi rendono più forte, ma creano un clima gelido, soprattutto in ambito professionale. C’è chi non riesce a sopportare questa pressione”.
“Si attacca chi denuncia”
La relatrice ha poi ampliato il discorso, denunciando una deriva culturale che, a suo dire, colpisce chiunque provi a portare alla luce situazioni scomode o controcorrente:
“In Italia si tende ad attaccare il giornalista per il suo lavoro, così come si attacca chi denuncia per dovere professionale. È una cosa terribile, indecente, purtroppo tipica del nostro Paese”.
Secondo Albanese, serve un cambio di mentalità all’interno del servizio pubblico e, più in generale, un rafforzamento della tutela verso chi pratica informazione indipendente. “La Rai dovrebbe proteggere Ranucci, la trasmissione e il suo lavoro,” ha ribadito, invitando l’azienda a difendere l’autonomia del giornalismo investigativo.
Un appello alla responsabilità
Le sue parole arrivano in un momento delicato per il dibattito sulla libertà di stampa in Italia, tra querele temerarie, pressioni politiche e tagli alle redazioni.
Il messaggio di Albanese si unisce così a quello di molte voci del mondo dell’informazione e dei diritti civili, che chiedono maggiore tutela per i giornalisti e trasparenza nelle istituzioni pubbliche.
Francesca Albanese, che da tempo vive sotto attacchi mediatici per le sue posizioni sulle violazioni nei Territori palestinesi, ha chiuso il suo intervento con un appello semplice ma netto:
“Proteggere chi fa il proprio lavoro con onestà significa proteggere la democrazia stessa.”