Federica Sciarelli: “Oggi tutti vogliono fare i criminologi. Dopo Chi l’ha visto chiudo tutto e vado sui pattini”

La conduttrice di 'Chi l'ha visto?' si racconta, affrontando temi come l'ossessione per i casi di cronaca, le critiche al Vaticano sul caso Orlandi e l'impatto emotivo delle storie trattate.

Federica Sciarelli, storica conduttrice di “Chi l’ha visto?”, condivide riflessioni sulla sua carriera e sull’impatto dei casi di cronaca sulla società. In un’intervista al Corriere della Sera affronta temi come l’ossessione per i delitti, le critiche al Vaticano riguardo al caso Orlandi e l’importanza di mantenere un equilibrio tra lavoro e vita privata.

L’ossessione per i casi di cronaca e il bisogno di distacco

Sciarelli osserva come l’interesse per i casi di cronaca nera sia cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni. “Persino quando porto giù il cane le persone mi chiedono che ne penso. Come mai avete quest’ossessione?” afferma, riferendosi al delitto di Garlasco. Sottolinea l’importanza di non lasciarsi sopraffare da tali vicende: “Il caso è importante, può aprire tante porte, ma non è sano pensare dalla mattina alla sera agli omicidi.” Per mantenere un equilibrio, dopo il lavoro, dichiara: “Finito di lavorare, io chiudo tutto e vado sui pattini.”

Critiche al Vaticano sul caso Orlandi

Riguardo alla scomparsa di Emanuela Orlandi, Sciarelli esprime critiche nei confronti del Vaticano: “Nel caso Orlandi il Vaticano avrebbe dovuto aprire un’inchiesta, non lo ha fatto.” Evidenzia come la Chiesa tenda a gestire internamente le proprie questioni: “Per la Chiesa i panni sporchi si lavano in famiglia.” Questa mancanza di trasparenza, secondo la giornalista, ha contribuito a mantenere irrisolto uno dei misteri più noti d’Italia.

L’impatto emotivo dei casi trattati

La conduttrice condivide l’impatto emotivo che alcuni casi hanno avuto su di lei, come la vicenda di Villa Pamphili: “La storia di Villa Pamphili ci ha sconvolto.” Racconta di come la madre di Anastasia, in Siberia, fosse convinta che la figlia vivesse con un americano benestante, mentre in realtà vivevano per strada. Nonostante gli sforzi per aiutare la famiglia a venire in Italia, la tragica fine di Anastasia e Andromeda ha lasciato un segno profondo. Sciarelli critica le autorità per non aver messo in sicurezza la bambina nonostante le segnalazioni: “Le forze dell’ordine avrebbero dovuto metterla in sicurezza.”

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