Enrico Ruggeri, nato il 5 giugno 1957, festeggia oggi il suo 68° compleanno. Cantautore e scrittore, ha attraversato decenni di musica italiana, lasciando un’impronta indelebile con la sua versatilità artistica e il suo spirito critico.
Dagli esordi con i Decibel al successo solista
La carriera di Ruggeri inizia negli anni ’70 con la formazione dei Decibel, band che nel 1980 partecipa al Festival di Sanremo con il brano "Contessa". Dopo l’esperienza con il gruppo, Ruggeri intraprende la carriera solista, ottenendo il primo successo con l’album "Polvere" del 1983, la cui title track è dedicata al padre e affronta temi di depressione. Nel 1987 vince il Festival di Sanremo con "Si può dare di più", insieme a Gianni Morandi e Umberto Tozzi, consolidando la sua posizione nel panorama musicale italiano.
Un artista poliedrico tra musica e letteratura
Oltre alla musica, Ruggeri si dedica alla scrittura, pubblicando romanzi e racconti che riflettono la sua profondità artistica. Nel 2011 esce il suo primo romanzo, "Che giorno sarà", seguito da altre opere letterarie. Nel 2025 pubblica l’album "La caverna di Platone", dimostrando una continua evoluzione artistica e una capacità di rinnovarsi nel tempo.
Riflessioni sul presente e impegno sociale
Ruggeri non ha mai esitato a esprimere le sue opinioni su temi sociali e politici. Recentemente, ha suscitato dibattito definendo "schiavitù mentale" l’uso prolungato delle mascherine all’aperto, ammettendo successivamente di aver usato parole eccessive, ma sottolineando il pericolo di abituarsi alle restrizioni. Ha criticato la gestione della pandemia nel settore dello spettacolo, evidenziando la mancanza di programmazione e organizzazione da parte delle autorità competenti. Inoltre, ha stilato un decalogo della buona musica, promuovendo prove in studio come se si fosse dal vivo e un uso limitato del computer, a testimonianza del suo impegno per la qualità artistica.