Emilio Fede è scomparso ieri all’età di 94 anni nella Residenza per anziani San Felice di Segrate, dove risiedeva da tempo. La notizia è stata confermata dalla figlia Sveva Fede. I funerali si terranno giovedì presso la parrocchia Dio Padre di Segrate a Milano 2.
Il ricordo della Rai e dei colleghi: “Figura di spicco del servizio pubblico”
La Rai ha ricordato con commozione Emilio Fede, sottolineando come sia stato un punto di riferimento per il giornalismo televisivo:
“Figura di spicco dei primi anni di attività del Servizio Pubblico. Entrato in Rai nel 1958 come conduttore a contratto, ha poi svolto per otto anni il ruolo di inviato speciale in Africa. Da conduttore del TG1 andò in onda nella prima edizione a colori, il 28 febbraio 1977. Successivamente fu direttore per due anni e vicedirettore fino al 1987”.
I ricordi dei colleghi e amici
Bruno Vespa, che condivise con lui la stanza negli studi Rai alla fine degli anni ’60, lo ricorda così:
“Un grande giornalista. Con Emilio ho condiviso non solo momenti di lavoro ma anche di divertimento e relax, soprattutto dopo il Tg, quando lui si accendeva una sigaretta e si facevano belle chiacchierate”.
Vittorio Feltri ne ricorda la carriera brillante, pur con il carattere difficile:
“Emilio era un giornalista abilissimo, anche se con un carattere censurabile. Ricordo quando, durante la guerra del Golfo, fu il primo a dare la notizia in tutta Italia: come giornalista era sensazionale”.
Enrico Mentana lo definisce un pioniere dei programmi giornalistici schierati:
“Se ne è andato Emilio Fede, e sarebbe ingeneroso ricordare solo il crepuscolo della sua carriera. Ha sdoganato un genere ormai ampiamente diffuso, quello dei programmi giornalistici apertamente schierati”.
Anche personaggi fuori dal giornalismo hanno voluto ricordarlo: Flavio Briatore parla di lunga amicizia e affetto, Massimo Boldi sottolinea il suo carattere autoritario ma leale con gli amici, mentre Mara Venier lo ricorda come un maestro di professionalità e inchiesta giornalistica:
“Vorrei che fosse ricordato per il suo contributo alla televisione e al giornalismo, e non per le vicende finali della sua vita. Ha fatto scuola per tanti giornalisti”.
Guido Bagatta ricorda Emilio Fede
Guido Bagatta, giornalista e vicino di casa di Emilio Fede, ha condiviso un aneddoto riguardante il periodo in cui Fede fu sfrattato da Fininvest. Bagatta ha raccontato che Fede gli chiese se poteva soggiornare a casa sua. Ha inoltre sottolineato come i portinai del condominio siano stati vicini a Fede fino agli ultimi giorni.
Paolo Brosio e il rapporto con Fede al Tg4
Paolo Brosio, ex inviato del Tg4 sotto la direzione di Emilio Fede, ha ricordato il loro rapporto professionale. Brosio ha descritto un rapporto di “amore-odio”, caratterizzato da rimproveri ma anche da riconciliazioni. Ha raccontato episodi in cui Fede lo sgridava per il suo lavoro, ma successivamente lo abbracciava, mostrando un lato umano dietro l’apparente severità.
Un’eredità professionale
Emilio Fede lascia un segno indelebile nella storia del giornalismo televisivo italiano: dalla prima edizione a colori del TG1, alla direzione della rete ammiraglia Rai, fino all’influenza sulle generazioni successive di conduttori e inviati. La sua carriera lunga e controversa viene oggi ricordata con rispetto e gratitudine da colleghi, amici e figure del mondo dello spettacolo.