La serata del 7 dicembre 2025 vedrà l’inaugurazione della stagione operistica del Teatro alla Scala con l’opera Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Dmitrij Šostakovič, diretta dal maestro Riccardo Chailly. Al termine della rappresentazione, oltre 500 ospiti si riuniranno nella storica Società del Giardino per la tradizionale Cena di Gala, un appuntamento che unirà musica, cultura e alta cucina.
Per l’edizione 2025, il menu sarà curato dallo chef due stelle Michelin Davide Oldani, noto per la sua “Cucina Pop”, capace di fondere semplicità e raffinatezza.
Il menu ideato da Davide Oldani
La cena avrà inizio con un aperitivo servito a passaggio, seguito da una sequenza di piatti pensati per esprimere l’equilibrio tra tradizione e innovazione, cifra stilistica dello chef. Il menu prevederà:
- Artisia – “Spaghetto” e crema di cavolfiore
- Vellutata di zucca con semi tostati, polvere di caffè e sciroppo al balsamico
- Baccalà tiepido setato con uvetta appassita
- Cappelletti al burro nocciola e profumo di erba salvia
- “Rustin Negàa” di vitello con spinaci e fico al vino passito
- Dolce al cioccolato mandorla e salsa all’arancia
In abbinamento, saranno proposti vini selezionati dalle tenute della famiglia Moretti, partner ufficiale del Teatro alla Scala dal 2004, tra cui il Bellavista Brut Franciacorta Teatro alla Scala 2021, il Petra Toscana Merlot Quercegobbe 2023 e il Sella & Mosca Alghero Rosso Liquoroso Riserva Anghelu Ruju.
L’organizzazione dell’evento
L’organizzazione della serata sarà affidata a Salvatore Quartulli, che coordinerà una squadra composta da sette maître, sessanta camerieri, trenta sommelier e dieci addetti alla logistica, con l’obiettivo di garantire un servizio impeccabile agli ospiti.
Le dichiarazioni di Davide Oldani
Davide Oldani ha espresso grande entusiasmo per l’opportunità di partecipare a un evento così prestigioso nella sua città natale:
“È un privilegio poter onorare la mia città natale con la mia cucina. Amo Milano in ogni suo aspetto, e l’appuntamento del 7 dicembre racchiude tutto ciò che di bello può offrire: cultura, musica, canto e, a corollario, il cibo. Il menu è stato pensato con alcuni tocchi milanesi su una base di cucina italiana classica.”
