David Letterman difende Jimmy Kimmel dopo la sospensione dello show

David Letterman critica la sospensione di Jimmy Kimmel da parte di ABC, definendola una minaccia alla libertà di espressione e un segnale di autoritarismo.

La recente sospensione del programma “Jimmy Kimmel Live!” da parte della rete televisiva ABC ha scatenato un acceso dibattito negli Stati Uniti. La decisione è stata presa in seguito a un monologo in cui Kimmel ha criticato la reazione del movimento trumpista all’omicidio dell’attivista conservatore Charlie Kirk. Kimmel ha accusato i repubblicani di politicizzare il crimine, attribuendolo erroneamente a un sospetto di sinistra, mentre in realtà l’autore era di orientamento conservatore. 

David Letterman critica la sospensione di Kimmel

David Letterman, veterano dei talk show serali, ha espresso forte disapprovazione per la sospensione di Jimmy Kimmel. Durante un’intervista, Letterman ha dichiarato: “Non si può licenziare qualcuno per paura di Trump”. Ha sottolineato come, durante la sua carriera, abbia preso in giro ogni presidente senza mai subire pressioni governative. Letterman ha definito la situazione attuale come un passo verso un “media controllato” e ha criticato la rete ABC per aver ceduto alle pressioni politiche.

Reazioni del mondo dello spettacolo e della politica

La sospensione di Kimmel ha suscitato indignazione tra numerose personalità dello spettacolo e della politica. Attori e musicisti come Ben Stiller, John Legend, Alison Brie, Halsey e Jamie Lee Curtis hanno espresso pubblicamente il loro sostegno a Kimmel, difendendo la libertà di espressione. Sui social media, molti hanno denunciato la decisione come un atto di censura e autoritarismo. Anche figure politiche come l’ex presidente Barack Obama e il governatore della California Gavin Newsom hanno criticato la sospensione, definendola un attacco coordinato ai media e alla libertà di stampa. 

Pressioni politiche e implicazioni per la libertà di stampa

La decisione di ABC è stata influenzata da pressioni politiche, in particolare da parte del presidente della FCC, Brendan Carr, nominato da Donald Trump. Carr ha condannato i commenti di Kimmel e ha minacciato conseguenze se non fosse stato penalizzato. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni riguardo all’interferenza politica nei media e alle implicazioni per la libertà di stampa negli Stati Uniti. La sospensione di Kimmel è vista da molti come un pericoloso precedente che potrebbe limitare la libertà di espressione e la critica politica nei programmi televisivi. 

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