L’ex pugile Daniele Scardina, ospite di Verissimo da Silvia Toffanin, ha raccontato alcuni episodi della sua vita. In particolare è stato letto un estratto del libro autobiografico “King Toretto” e ha condiviso attraverso diversi aspetti personali della sua vita, evidenziando, tra le altre cose, il forte legame con il rapper Sfera Ebbasta. Durante quest’occasione, Scardina ha espresso parole sentite sull’importanza delle amicizie e della famiglia, evidenziando quanto queste abbiano influito positivamente nel suo percorso di vita.
Un’amicizia speciale con Sfera Ebbasta
L’ex fidanzato di Diletta Leotta, è stato colpito da un’emorragia celebrale mentre si stava allenando in una palestra di Buccinasco e sottoposto a un delicato intervento chirurgico, è rimasto in coma farmacologico per 45 giorni. Da allora è su una sedia a rotelle e, come racconta lui stesso su Instagram, sta “imparando di nuovo a vivere”. Nell’intervista con la Toffanin ha parlato del suo amico Sfera Ebbasta: “Sfera Ebbasta è un amico, lui c’è sempre. Guè un po’ meno, Mahmood e Ghali no. Sarebbe bello tornare su un palco con loro, magari al Forum qui vicino: ci vorrei senz’altro Sfera, magari Marcell Jacobs. Ero più di un pugile, ero un personaggio. Di questo non è rimasto nulla: fa parte della mia vita, e non rimpiango né rinnego” ha dichiarato il pugile.
Quando ha salvato la vita a sua cognata Heidy
Daniele Scardina non ha nascosto il valore che attribuisce alla famiglia. In particolare, ha parlato di un episodio toccante riguardante sua cognata Heidy mentre era incinta: “Diventare zio forse mi spaventa ma mi rende felice. Sono passato da casa sua per puro caso, ma Heidy non mi apriva”. Così l’ex pugile racconta di aver avuto un presentimento e di aver buttato giù la porta: “Lo spettacolo che ho davanti mi fa accapponare la pelle, Heidy sviene tra le mie braccia e il contatto con il suo corpo ha la stessa potenza di un cazzotto in pieno volto”. Fortunatamente, però, riesce Daniele Scardina riesce a essere lucido e corre in ospedale con la cognata. “Heidy è bianca come un lenzuolo per l’emorragia in corso. È una corsa contro il tempo, Heidy sopravvive, il bambino purtroppo no”, racconta nel libro.
La vita di Scardina oggi
L’ex pugile, poi, racconta di come si cambiata la sua vita dopo il coma: “Mi sveglio, do grazie al Signore, colazione, poi comincia la terapia con Ermes e Pietro, l’allenatore e il fisioterapista che sono stati sempre con me, anche quando combattevo. Mi riposo un po’ e torno agli esercizi. Sto qui in casa. Due volte a settimana vado in ospedale, al San Raffaele. Mi manca ancora poter camminare, ma mi alzo, faccio già dei passi col deambulatore. Alla fine ci riuscirò“.