Dopo una lavorazione durata quattro anni, tra stop improvvisi e rinvii continui, Sandokan è pronto a debuttare su Rai1. Dal 1° dicembre la rete ammiraglia manderà in onda gli otto episodi dedicati alla nuova incarnazione della Tigre della Malesia, interpretata da Can Yaman. L’attore, oggi 36enne, torna così in un progetto attesissimo dal pubblico, che lo ha seguito sia per i ruoli televisivi sia per la sua passata relazione con Diletta Leotta.
Yaman ha voluto subito chiarire lo spirito della serie: «Non si tratta di un remake della celebre serie del 1976 con Kabir Bedi… È una versione completamente diversa, non abbiamo preso spunto dalla serie originale», ha detto a Tv Sorrisi e Canzoni.
Una preparazione durissima: «Ho perso oltre 10 chili in un mese»
Per incarnare Sandokan, l’attore ha dovuto modificare radicalmente il proprio aspetto. «Sono dovuto dimagrire. Quando ho girato Il Turco pesavo 102 chili, ma Sandokan ha un fisico più asciutto e felino. Ho perso più di 10 chili in un mese, seguendo il digiuno intermittente».
Oltre allo sforzo fisico, Yaman racconta di essersi immerso nella psicologia del personaggio: un combattente capace di sorridere, un eroe che evita la violenza quando non è necessaria. Una figura rude ma profondamente umana, distante dagli stereotipi del guerriero inflessibile.
L’incidente in canoa: «Ho rischiato di morire»
La trasformazione non è stata l’unica sfida. Durante una delle prime scene l’attore ha vissuto un momento davvero pericoloso: «Ero su una canoa che salta in aria a causa di un’esplosione. Sono caduto in acqua e il costume mi ha avvolto tutto il corpo, come una vela. Non riuscivo a liberarmi, per fortuna il regista Jan, che stava filmando sott’acqua, è accorso in mio aiuto».
Un episodio che sintetizza la natura complessa della produzione: effetti speciali, acrobazie e un ruolo che richiede totale coinvolgimento.
Nessuna controfigura e scene romantiche con Marianna
Yaman ha confermato un approccio sempre più fisico ai suoi personaggi: niente stuntman, anche quando le scene sono complicate. «Lo so, sono un po’ pazzo», ha ammesso con ironia.
Accanto alle sequenze d’azione, la serie ospita anche momenti più intimi, girati insieme all’attrice Marianna. Per Yaman la delicatezza è fondamentale: «Affronto le scene intime come quelle d’azione: fanno parte della storia. Ma provo imbarazzo se l’attrice non è a suo agio».
Un debutto carico di attese
Con una preparazione intensa, incidenti reali sul set e una forte attenzione alla costruzione del personaggio, Can Yaman introduce così il suo Sandokan: un’avventura che promette romanticismo, duelli, tensione e un protagonista votato alla verosimiglianza, con l’obiettivo di conquistare il pubblico italiano in prima serata.
