A tre anni di distanza dalle brutte intenzioni, la maleducazione, sono arrivate anche le parole di Bugatti, che non sono passate inosservate.
Ancora oggi, tutti abbiamo stampato in mente quel momento surreale in cui Morgan, in gara a Sanremo 2020 insieme a Bugo con Sincero, è salito sul palco e ha cambiato la sua strofa in modo da attaccare il collega con cui stava tentando di vincere il Festival. Dalla squalifica in poi, la storica amicizia che ha unito i due si è drasticamente interrotta, e la vicenda è finita addirittura in tribunale.
Più volte Morgan ha avuto l’occasione per commentare l’accaduto ed esprimere il suo punto di vista. Nell’intervista dello scorso anno a Belve, ad esempio, Castoldi rivendicò il gesto dell’Ariston definendolo una sorta di sfida artistica. Ultimamente, l’artista è stato ospite più volte in tv; naturalmente, l’argomento Sanremo è emerso in varie occasioni.
Perciò, Bugo, dal suo profilo Instagram ufficiale, ha pubblicato una serie di stories nelle quali cammina per le strade di Bruxelles – città in cui risiede da qualche anno – e risponde in tono polemico e sferzante a Morgan. All’inizio del video, la spiegazione del suo silenzio: “Uè Morganetto, chi si rivede! Sai, c’è stata la pandemia, quindi per tre anni non mi andava di parlare dei ca**i nostri tra me e te e di rispondere alle stro**ate che dicevi ogni giorno. La gente moriva, perché devo alimentare una polemica mentre la gente moriva? Ma a te che ca**o te ne frega della gente che muore? Che te ne frega della mascherina? Artistoide.”
“Mi dicono ancora che la settimana scorsa fai interviste e mi citi, perché vuoi il titolone, sennò non ti ca*a più nessuno. L’unico che ti ca*a è il politico di turno, perché questo ormai è quello che fai: hai bisogno del politichetto di turno, sgorbietto, che ti dà il programmino sulla Rai così sei contento. Tanto, lo sappiamo, come compositore sono vent’anni che non fai un ca**o; non sei mai stato un cantautore, avresti voluto esserlo. Ecco perché mi hai sempre adorato: perché non potevi essere come me.” – ha proseguito Bugo.
Lo sfogo prosegue: “Non sei un cantautore, non lo sei mai stato. Ora sei diventato questa specie di storico della musica, un compositore di corte che pensa di affabulare la gente con le tue ca**ate, mezze inventate e mezze buttate lì. Ti rimane quello, te lo concedo, sei talmente involuto che almeno quello te lo posso concedere. Ma basta parlare di me nelle interviste e in televisione. La pandemia è finita e ora ti rispondo.”
Poi qualche breve parola anche sull’episodio sanremese. Morgan ha sempre detto di essere stato bullizzato e trattato come un semplice ospite, non come qualcuno in gara. Risponde Bugo: “Hai rotto. Cos’hai detto nell’ultima intervista, che ti ho bullizzato? Ancora questa storia, ma pensi che la gente sia scema? Tu eri mio ospite, io ti ho invitato. Ti rendi conto quanto sei ridicolo, che figure di me**a fai da vent’anni? Però parli di me così almeno hai l’articolo, hai il titolo. Hai bisogno del politico che ti dà il programmino, come si chiama il programma che devi andare a fare, Strascemo?” – questa provocazione è riferita a StraMorgan, il programma che Morgan avrà sulla Rai da aprile.
Infine, l’ultima sferzata, con una citazione per il cantautore della cover portata a Sanremo Bugo e Morgan, che fu uno dei motivi di acredine tra i due. “Mi sono anche rotto il ca**o di perdere tempo con uno come te, quindi basta fare il mio nome. Ah, volevo ricordati un’altra cosa: tu non sei Sergio Endrigo, non sarai mai un cantautore.” Insomma, il concetto è abbastanza chiaro.
La risposta di Morgan non si è fatta attendere. Castoldi l’ha affidata alle colonne di Rolling Stone. Eccone alcuni passaggi.
Sono passati tre anni e ancora non hai capito il testo che ti ho scritto in faccia, sul palco, che tutta Italia ha imparato a memoria, forse perché scrivere una canzone sul momento per dire delle cose a chi ti sta bullizzando, per raccontare un sentimento di indignazione senza insulti o violenza verbale ma con la semplice urgenza di denunciare pubblicamente gli abusi di una persona supportata da una squadra di accaniti mobber protetta da un intero sistema marcio e arrogante, cantando ma dicendo qualcosa di vero in mezzo a finzione e noiosissima spazzatura preconfezionata, è qualcosa di interessante.”
Otto versi che ti hanno fatto scappare, quando se fossi stato in grado avresti potuto rispondere. Avevi la possibilità di farlo ma non sei capace, una volta che sei sul palco senza i tuoi suggeritori e te la fai sotto. […] hai fatto il gradasso sulla cover di Sergio Endrigo cantando dove non dovevi e assaltando il palco in modo prepotente e volgare per fare la primadonna, perché i tuoi manager ti hanno imposto di prevaricarmi e tu, come un burattino, hai eseguito non capendo che la stavi facendo grossa: l’ennesima ca**ata.
Io sto sui palchi con artisti che sono dei giganti come Celentano, come Fossati, come Renato Zero, De Gregori, Ranieri, e imparo da loro molto umilmente, improvviso in diretta televisiva davanti a milioni di telespettatori e non mi permetto né mi azzardo a voler fare lo sbruffone e sorpassare in scena l’artista con cui ho un rapporto di grande stima e di rispetto.
Tu non solo non sei in grado di competere tecnicamente, sei proprio umanamente scadente e te la fai sotto dopo che hai fatto il vandalo, e pure il vigliacco. Non sei solo un cantautore che non scrive le sue cose, non sei manco un uomo di spettacolo perché te la sei giocata malissimo, tu e i tuoi aizzatori. Una volta avuta in mano la mia bizzarra trovata che ti ha messo sotto tutti i riflettori (cosa che io non cercavo, io volevo dirtene quattro in faccia), non sei neppure riuscito a capire che era una genialata e non l’hai saputa vivere artisticamente: ti sei messo nella condizione squallida di denunciarmi, di chiedermi dei soldi e di impedirmi di ricevere un solo euro persino dalle vendite del disco, che è uscito come duetto e porta ancora il mio nome. Tu l’hai buttata sul denaro. Che livello basso. Non hai capito l’ironia, hai continuato a bullizzarmi e continui a farlo dicendo minchiate e sputando su uno che ti ha fatto veramente il più grande regalo della tua vita.
Chi è il cantautore? Io sono molte altre cose. Negli ultimi dieci anni, oltre ad averti scritto una canzone in faccia come si fa un caffè espresso, ho pubblicato quattro libri, realizzato due colonne sonore per teatro, pubblicato 5 album di cui uno di musica classica e uno di musica sperimentale elettronica, ho scritto un romanzo sinfonico di 5 ore e 22 minuti che ho realizzato in toto (L’audiolibro di Morgan), ed è la mia più bella opera musicale.
Bugo, dammi retta, fatti due risate e “ringrazia il cielo sei su questo palco, rispetta chi ti ci ha portato dentro”.