Amedeo Minghi compie 78 anni: dagli esordi al successo di “Vattene amore”

Un viaggio nella carriera e nella vita privata del cantautore romano, tra aneddoti e curiosità.

Amedeo Minghi, nato a Roma il 12 agosto 1947, festeggia oggi il suo 78° compleanno. Cantautore e compositore di successo, ha segnato la musica italiana con brani indimenticabili e una carriera ricca di collaborazioni e riconoscimenti.

Gli inizi in una band

Cresciuto nel rione Prati di Roma, Minghi ha avviato la sua carriera musicale negli anni Sessanta formando un complesso beat con alcuni amici. In questo contesto ha scritto la sua prima canzone, “Una cosa stupida”. Questi primi passi hanno gettato le basi per una carriera che lo avrebbe portato a collaborare con artisti del calibro di Mietta, Mia Martini, Anna Oxa e Andrea Bocelli. 

Il successo di “Vattene amore”

Nel 1990, Minghi ha raggiunto la consacrazione con “Vattene amore”, cantata in duetto con Mietta. Presentata al Festival di Sanremo, la canzone si è classificata al terzo posto e ha ottenuto un enorme successo di vendite, ricevendo dieci dischi di platino. Il ritornello, con l’espressione “trottolino amoroso”, è diventato iconico, sebbene spesso frainteso. Minghi ha spiegato che l’ispirazione per il titolo e il ritornello proviene dall’aria “Non più andrai” di Mozart, sottolineando come il brano sia stato talvolta interpretato in modo errato. 

La vita privata e la perdita della moglie

Il 13 ottobre 1973, Minghi ha sposato Elena Paladino, con cui ha condiviso 40 anni di matrimonio fino alla sua scomparsa il 7 gennaio 2014. La coppia ha avuto due figlie, Annesa e Alma. La perdita della moglie ha segnato profondamente l’artista, che ha spesso parlato del loro legame e dell’influenza che Elena ha avuto sulla sua vita e carriera. 

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