Alvaro Vitali, oggi i funerali: il ricordo degli amici

Un omaggio all'attore Alvaro Vitali, con testimonianze di amici e colleghi, e informazioni sui funerali.

Roma piange il suo eterno “Pierino”. È morto il 24 giugno 2025, a 75 anni, Alvaro Vitali, attore simbolo della commedia sexy all’italiana con un volto inconfondibile e una carriera che ha attraversato oltre cinquanta anni di cinema italiano.

Le ultime ore: la fuga dall’ospedale e il cedimento sui gradini di casa

Secondo il suo amico regista Claudio Di Napoli, intervistato da Fanpage, Vitali soffriva per una broncopolmonite ricorrente e da due settimane era ricoverato. Non sopportava più il ricovero, così firmò le dimissioni e salutò l’ospedale. “Di giorno andavamo a pranzo a Fiumicino, poi dal barbiere… era contento, voleva tornare alla sua normalità”, racconta Di Napoli. Giunti a casa, però, la tragedia: saliti appena tre gradini, Vitali si accasciò e morì tra le braccia dell’amico Manolo. “Soffriva come un cane abbandonato” dice Di Napoli, rivelando il profondo malessere del comico, amato ma anche vittima della solitudine e degli alti e bassi della fama.

La crisi personale e le ferite sentimentali

Il dolore di Vitali non era solo fisico: da poco si era separato dalla moglie, Stefania Corona, con cui condivideva la casa da anni. Lei nel frattempo si era legata a un’altra persona, lasciando l’attore in un momento di estrema fragilità. “Era molto triste… soffriva come un cane abbandonato sull’autostrada” racconta Di Napoli, descrivendo un uomo ferito nel cuore oltre che nel corpo .

Un’attesa in cordoglio: funerali e omaggi

La famiglia ha fissato i funerali per giovedì 26 giugno alle ore 15, nella chiesa di San Pancrazio nel quartiere Monteverde Vecchio, a Roma. Un ultimo saluto semplice, sereno, ma ricco di significato per un artista che ha lasciato un segno profondo nella cultura popolare italiana.

Numerose le testimonianze giunte in queste ore: l’attrice Nadia Bengala, sua compagna di set ne Pierino torna a scuola, lo ricorda come “uomo buono, gelosissimo con le donne”. Lino Banfi, suo collega e amico, ha condiviso sui social un messaggio emozionato: “La tua morte mi ha scioccato”. Anche l’amministrazione dell’AS Roma, di cui Vitali era tifoso, ha espresso cordoglio sui canali ufficiali.

Dalla scoperta con Fellini al trionfo da ‘Pierino’

Nato a Roma il 3 febbraio 1950, Vitali fu scoperto giovanissimo da Federico Fellini ai provini di Cinecittà. Interpretò piccoli ruoli in capolavori come Satyricon, I clowns, Roma e Amarcord. Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, indossò i panni del ragazzino birichino “Pierino”. In quegli anni girò una trentina tra film e sequel, diventando protagonista di un fenomeno di costume che spopolava nei cinema e nelle VHS.

L’apice arrivò con Pierino contro tutti (1981), seguito da altre pellicole di successo come Pierino colpisce ancora. Ma la moda passeggera di quel genere cinematografico portò con sé anche l’isolamento professionale: con il declino della commedia sexy, le opportunità si ridussero drasticamente .

Negli anni 2000 trovò un timido rilancio grazie a Striscia la notizia, dove riprese a far sorridere impersonando Jean Todt. Partecipò inoltre a un reality su Canale 5, La fattoria, ma dovette ritirarsi per il riacutizzarsi dell’asma. Rimase nell’ombra, in parte dimenticato, vivendo con una pensione ridotta e improvvisando apparizioni in locale .

Un’eredità ambivalente ma indelebile

Con alle spalle quasi 150 pellicole, Vitali era un volto noto ad intere generazioni: da quelle che lo videro nei cineclub anni ’70, a chi oggi lo ricorda come icona di “cinema trash” e cultura popolare . La sua comicità, fatta di espressioni buffe, gestualità sopra le righe e gag sgargianti, non ha mai perso il suo potere di divertire (e un po’ scandalizzare). Pur criticato dalla critica, il suo volto resta stampato nella memoria collettiva italiana.

Conclusione: un applauso finale, tra malinconia e gratitudine

Il funerale di oggi sarà l’ultima occasione per salutare un uomo dal cuore fragile ma dal talento unico, capace di far ridere e riflettere. Tra applausi sommessi e lacrime silenziose, Roma saluterà per l’ultima volta un suo figlio, un “Pierino” che ha fatto ridere, commuovere e, soprattutto, non passare inosservato.

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