Alessandro Gassmann critica i prezzi degli stabilimenti balneari: “Avete esagerato”

L'attore Alessandro Gassmann si scaglia contro il caro ombrelloni, invitando i gestori degli stabilimenti balneari ad abbassare i prezzi per migliorare la stagione.

L’attore Alessandro Gassmann ha recentemente espresso il suo disappunto riguardo all’aumento dei prezzi negli stabilimenti balneari italiani. In un post su Instagram, ha condiviso una foto di una spiaggia deserta, accompagnata dalla canzone “L’estate sta finendo” dei Righeira, e ha scritto: “Cari amici gestori di stabilimenti balneari. Leggo che la stagione non sta andando bene bene. Secondo voi perché? Forse avete un po’ esagerato con i prezzi e la situazione economica del paese spinge gli italiani a scegliere una spiaggia libera? Abbassate i prezzi e le cose, forse, andranno meglio. Capito come?” 

Reazioni e dibattito sui social

Le parole di Gassmann hanno suscitato un ampio dibattito sui social media. Molti utenti hanno condiviso esperienze simili, lamentando l’elevato costo di una giornata al mare. Il giornalista Salvo Sottile ha aggiunto: “Nei lidi di tutta Italia ombrelloni chiusi e lettini vuoti. I gestori piangono miseria, prima trattano gli italiani come polli da spennare poi si lamentano. Per un ombrellone e due lettini chiedete 100 euro, per mangiare un piatto di pasta 30, un panino 12, un caffè 2,50. Abbassate i prezzi e vedrete che la gente torna”. 

Dati sui rincari negli stabilimenti balneari

Secondo alcune fonti, i prezzi medi per ombrelloni e lettini sono aumentati del 5% rispetto al 2024, con punte fino al 9% in località come Alghero e Senigallia. La spesa media per una giornata al mare supera facilmente i 100 euro per una famiglia con due bambini, con picchi fino a 120 euro in alcune zone della Sardegna. L’aumento più marcato si registra in regioni come Sicilia (+6%), Sardegna (+4%), Abruzzo e Liguria (+3%). Secondo il report di Piratinviaggio, il costo medio settimanale per una postazione standard è passato da 182 euro nel 2021 a 212 euro nel 2025, un incremento del 17% in quattro anni. 

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