Robert Redford, attore, regista e attivista, è morto all’età di 89 anni nella sua residenza di Provo, nello Utah. La notizia è stata confermata da Cindi Berger, CEO dell’agenzia Rogers & Cowan PMK, che ha dichiarato che Redford è deceduto nel sonno.
Una carriera tra successi cinematografici e riconoscimenti
Nato a Santa Monica, in California, nel 1936, Robert Redford ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, affermandosi inizialmente come attore di teatro e televisione. Il grande successo cinematografico arriva però negli anni ’60, consolidandosi con ruoli iconici in pellicole che hanno fatto la storia del cinema americano, tra cui Butch Cassidy (1969), accanto a Paul Newman, e La stangata (1973), che ne ha consacrato definitivamente la fama internazionale.
Redford non è stato solo un attore di talento, ma anche un regista sensibile e raffinato. Nel 1981 ha infatti debuttato alla regia con Gente comune (Ordinary People), un dramma familiare che ha riscosso un enorme consenso di critica e pubblico, valendogli l’Oscar come miglior regista. Il riconoscimento ha segnato l’inizio di una seconda carriera, altrettanto prestigiosa, dietro la macchina da presa.
Nel 2002, l’Academy ha voluto rendere omaggio al suo straordinario contributo al mondo del cinema con l’Oscar alla carriera, riconoscendo non solo il suo talento artistico, ma anche l’impatto culturale e il sostegno continuo dato al cinema indipendente attraverso il Sundance Institute e l’omonimo festival da lui fondati. Una figura poliedrica e influente, Redford resta una delle leggende viventi di Hollywood.
Fondatore del Sundance Film Festival e sostenitore del cinema indipendente
Nel 1981, Redford ha fondato il Sundance Institute, dando vita al Sundance Film Festival, diventato un punto di riferimento per il cinema indipendente. Attraverso questa iniziativa, ha supportato registi emergenti e promosso opere innovative, contribuendo significativamente alla diversità cinematografica.
Impegno ambientale e vita privata
Oltre alla sua illustre carriera nel mondo del cinema, Robert Redford si è distinto per un impegno profondo e duraturo a favore dell’ambiente. Fervente ambientalista sin dagli anni ’70, ha sostenuto attivamente numerose cause legate alla tutela del patrimonio naturale e alla difesa delle risorse ambientali, promuovendo in particolare leggi a favore di aria e acqua più pulite. La sua voce è stata spesso in prima linea nelle battaglie contro l’inquinamento, lo sfruttamento indiscriminato del territorio e il cambiamento climatico, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica ben prima che questi temi diventassero centrali nel dibattito globale.
Anche nella sfera privata, Redford ha vissuto momenti di grande intensità, sia felici che dolorosi. È stato sposato due volte: dal primo matrimonio con Lola Van Wagenen, durato quasi trent’anni, sono nati quattro figli. Tuttavia, due di loro – Scott e James Redford – lo hanno tristemente preceduto nella morte, eventi che hanno segnato profondamente la sua vita personale.
Nonostante le tragedie familiari, Redford ha sempre mantenuto una discrezione rigorosa sulla sua vita privata, preferendo lasciare che a parlare fosse il suo lavoro, sia artistico che civile. La sua figura rimane quella di un uomo dal forte senso etico, capace di coniugare arte, attivismo e sensibilità umana in un equilibrio raro e ammirevole.