Magellano: un nome che divide. Chiesta la rimozione da galassie e telescopi

Un gruppo di astronomi guidato da Mia de los Reyes dell’Amherst College in Massachusetts ha proposto di rimuovere il nome di Magellano da telescopi, veicoli spaziali e, in particolare, da due galassie satelliti luminose della Via Lattea (“Nubi di Magellano”). La richiesta, presentata in un articolo pubblicato su Physics, si basa sulla figura controversa di Ferdinando Magellano, un esploratore del XVI secolo famoso per la prima circumnavigazione del globo. L’articolo ricorda che Magellano non è mai stato un astronomo né tantomeno il primo a documentare la presenza delle due galassie nel cielo. Di contro, ha commesso atti orribili come ridurre in schiavitù i nativi Tehuelche in quella che è l’attuale Argentina, mentre a Guam e nelle Filippine insieme ai suoi uomini ha bruciato villaggi uccidendone gli abitanti.

“Nonostante le sue azioni -prosegue l’astronoma- Magellano è stato, e continua a essere, ampiamente onorato nel campo dell’astronomia. Il suo nome appare attualmente in oltre 17mila articoli accademici sottoposti a revisione paritaria, legato a oggetti astronomici come un cratere lunare e un cratere marziano; il veicolo spaziale Magellan della Nasa; i telescopi gemelli Magellano da 6,5 metri e, più recentemente, un telescopio di prossima generazione in costruzione chiamato Giant Magellan Telescope. I telescopi Magellano -afferma la scienziata- sono tutti situati in Cile, un paese con una storia di violenta conquista spagnola. Proprio la scoperta dello Stretto di Magellano permise ai conquistadores spagnoli di esplorare la costa cilena e portò a campagne di genocidio contro i nativi Mapuche”.  

L’appello di rinominare oggetti astronomici che portano il nome dell’esploratore solleva però questioni importanti su come la storia e l’astronomia si intreccino e su come la comunità scientifica affronti le figure storiche controverse. La decisione dell’Unione Astronomica Internazionale sull’argomento sarà un passo significativo nel dibattito in evoluzione. Magellano, tra l’altro, non è il primo a finire nel mirino della “Cancel culture” in campo astronomico: nel 2021 simili polemiche avevano investito la Nasa per l’intitolazione del nuovo telescopio spaziale a James Webb, storico amministratore dell’agenzia spaziale statunitense, accusato di episodi di discriminazione omofoba durante la Guerra Fredda.

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