In questo appuntamento di “Saluti da Kiss Kiss“, rubrica in onda dal lunedì al sabato su Radio Kiss Kiss, facciamo tappa a Vallefoglia, caratteristico borgo delle Marche in provincia di Pesaro e Urbino. È un comune sparso ed è stato istituito il 1° gennaio del 2014, dopo un referendum, dalla fusione dei comuni di Colbordolo e Sant’Angelo in Lizzola. In gran parte collinare, è attraversato dal fiume Foglia e dal torrente Apsa. Il titolo di “Città” le è stato conferito nel 2015 dal Presidente della Repubblica.
Ma scopriamo meglio questo incantevole comune!
Cosa vedere a Vallefoglia?
In località Sant’Angelo in Lizzola:
- Palazzo Mamiani: disegnato da Giovanni Branca (1571-1645), celebre architetto, fisico e matematico, e ideatore della prima macchina a vapore acqueo. Nei sotterranei, dove un tempo accoglievano stalle e magazzini, c’è l’accesso ad una galleria che collega alla piccola cisterna alloggiata in piazza.
- Chiesa di Sant’Egidio: risalente alla seconda metà del seconda metà XVII secolo, venne ricostruita mantenendone lo stile romanico. A pianta ottagonale lungo le pareti sono presenti tele di Giovanni Venanzi (1627–1705), che costituiscono un’interessante quadreria.
- Chiesa collegiata di San Michele Arcangelo: datata XVIII secolo, conserva pregevoli copie di opere del Reni e del Correggio.
In località Colbordolo:
- Torre civica con l’orologio: simbolo di Colbordolo.
- Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista: a seguito dei bombardamenti della guerra, venne ricostruita negli anni ’20.
- Centro di documentazione “Giovanni Santi”: al suo interno sono esposte riproduzioni fotografiche e dettagli delle opere del Santi, padre di Raffaello Sanzio, che ricostruiscono la cultura della corte di Urbino nel ‘400.
- Antico acquedotto: se ne scorgono i resti alle pendici del monte di Colbordolo; l’acquedotto alimentava anche la fonte ed il lavatoio del paese.
In località Montefabbri:
- Borgo: con il suo impianto urbanistico medievale è tra i “Borghi più belli d’Italia”
- Pieve di San Gaudenzio: risale presumibilmente all’XI secolo ed è tra le più antiche dell’Arcidiocesi di Urbino.
- Cinta muraria del XII secolo: entrando sotto l’arco dove era posto il ponte levatoio, si può ammirare, sopra l’arco, la Madonna Lattante, in pietra arenaria del XV secolo.
- Mulino di Ponte Vecchio: lungo il corso del fiume Foglia è possibile ammirare il mulino cinquecentesco. Il mulino è rimasto attivo fino agli inizi degli anni novanta del secolo scorso.
Cosa fare a Vallefoglia?
- Attività all’aperto: passeggiate in collina, percorsi in mountain bike, tiro con l’arco, bocciodromo, tennis e nuoto.
- Museo Giovanni Battista Venanzi: istituito presso la Chiesa abbaziale di Sant’Egidio (Sant’Angelo in Lizzola).
- Museo della Mezzadria: raccoglie una preziosa collezione di attrezzi agricoli, datati fine ‘800 inizi ‘900, donati da un appassionato collezionista.
- Fiesta Globàl: festa annuale in cui si esibiscono diversi artisti di strada per le vie del borgo.
- Alla corte dei Mamiani: rievocazione storica, che si tiene a Sant’Angelo in Lizzola, con lo spettacolare Palio dell’Orso.
Cosa mangiare a Vallefoglia?
- La crescia, sorta di panettone salato a base di formaggio pecorino, che si accompagna con salumi locali, uova sode e vino
- Formaggio pecorino e di fossa
- Funghi e tartufi
- La piadina
Ecco alcuni ristoranti da provare!
- Ristorante Vecchia Fonte
- Osteria La Cueva
- Locanda Montelippo
- Ristorante La Tana del Lupo
In Good Morning Kiss Kiss è intervenuto il sindaco di Vallefoglia, Palmiro Ucchielli:
«Per visitare il comune sparso di Vallefoglia, la prima tappa è a Sant’Angelo in Lizzola, che è il borgo storico. E poi c’è Montefabbri, che è uno dei “Borghi più belli d’Italia”. Siamo al centro della provincia di Pesaro e Urbino e qui si sono tante bellezze storico-culturali, ambientali e paesaggistiche, e anche un’ottima enogastronomia. Vallefoglia è un crocevia di quattro regioni, perché è situato a nord delle Marche, vicino ad Emilia Romagna, Toscana ed Umbria. Siamo anche la patria di Giovanni Santi, padre di Raffaello Sanzio. Qui c’è ancora un’integrità come c’era centinaia di anni fa, e lo si vede anche dai castelli delle tre località di Sant’Angelo in Lizzola, Colbordolo e Montefabbri. Per quanto riguarda le specialità enogastronomiche ci sono le tagliatelle e i cappelletti fatti in casa, e tutti i cibi di una volta.»