Ottati, borgo campano in provincia di Salerno

Oggi ci troviamo a Ottati, uno splendido comune della Campania in provincia di Salerno. Scopriamo insieme le attrazioni e il cibo.

ph Cenzino64, Wikipedia

In questo appuntamento di "Saluti da Kiss Kiss", rubrica in onda dal lunedì al sabato su Radio Kiss Kiss, facciamo tappa a Ottati, caratteristico borgo della Campania in provincia di Salerno. Si trova nella parte nord-orientale del Cilento, nel contesto naturalistico del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, alle pendici meridionali dei Monti Alburni.

Ma scopriamo meglio questo incantevole comune!



Cosa vedere e cosa fare a Ottati?

  • Convento dei domenicani: risalente alla fine del XV secolo, il convento fu soppresso nel 1807. Il chiostro è una vera opera d'arte. Sono ancora intatti due splendidi porticati.
  • Chiesa di San Biagio: si tratta della chiesa parrocchiale dedicata a S. Biagio, vescovo e martire, la cui festività cade l’8 luglio. Fu costruita tra la fine del secolo XII e l’inizio del XIII. All’interno della chiesa è possibile ammirare il cappellone a sinistra dell’altare maggiore, che è affrescato e dotato di un altare in legno di stile barocco, pregevole lavoro del 1712.
  • Santuario del Cardoneto: fu rimessa a nuovo ed ingrandita nel 1750. Nel sepolcreto ci sono le reliquie dei Santi Martiri Urbano e Massimo.
  • Chiesa SS. Annunziata: consacrata nel 1496, nel corso dei secoli fu ristrutturata più volte con l’aggiunta di pareti, di stucchi, di altari e nel 1618 lo scalpellino Giacomo Antonio Caruso da Petina scolpì il portale di pietra viva, fregiato di elementi eucaristici.
  • Biblioteca comunale: al suo interno sono presenti più di 3.200 volumi raccolti dai fratelli Antonio e Teodoro Bamonte e donati al comune nel 1991.
  • Mostra “… E tenera è la luce”: si tratta di una mostra di pittura all'aperto. Ventitrè gli artisti coinvolti nella mostra, a cura del critico Luigi Crescibene, per ottanta opere complessive, allestite lungo tre itinerari. Ottati, però, non ospita murales, ma veri e propri quadri incorniciati.
  • Sorgente Auso: il fiume Fasanella (ricco di fagiani) nasce nel territorio di Ottati da una caverna detta “Auso”, anticamente "abisso", a 260 metri sopra il livello del mare. Nei pressi della sorgente dell’Auso è possibile ammirare, oltre all’indescrivibile spettacolo che la natura offre, un “vecchio ponte romano”, un antico mulino con la macina in pietra ed un lavatoio per la lana con la gualchiera “a varchera“.




Cosa mangiare a Ottati?

  • Spaghetti con gli asparagi
  • Sfrionzola, piatto tradizionale a base di carne di maiale soffritta e peperoni sott'aceto
  • Melanzane arraganate, prendono il nome dalla presenza dell’origano
  • Zuppa di cavolfiore
  • Frisillini o Morsellini, saporitissimi biscotti al miele
  • Deliziose, pasticcini formati da due biscotti di pasta frolla con in mezzo crema pasticcera e granella di nocciole tostate

Ecco alcuni ristoranti da provare!

  • Rifugio Panormo
  • Agriturismo La Fattoria

A Radio Kiss Kiss è intervenuto Elio Guadagno, sindaco di Ottati:

«Ottati è un borgo immerso nella natura del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Iniziamo la visita partendo dalla mostra permanente all'aperto con ottanta quadri fatti da tanti artisti. Qui ci siamo guadagnati l'elisir di lunga vita, infatti alcuni concittadini hanno superato i 100 anni e, contemporaneamente, abbiamo avuto tre centenari. Nel 2021, così come comunicatoci l'Arpac, siamo stati l'unico comune del salernitano ad aver rispettato le soglie dell'OMS per il biossido di azoto e polveri sottili. In natura spaziamo dal fiume alla montagna; al fiume ci sono le sorgenti e la cascata, e poi abbiamo le Dolomiti del Sud, con un'altezza di 1740 metri. Inoltre, nella tipica faggeta facciamo spettacoli teatrali e concerti all'ora del tramonto. La chiesa di San Biagio è la chiesa parrocchiale del 1400, dove è conservata anche una reliquia, ed è molto particolare per com'è la sua struttura. Al Chiostro del convento dei domenicani, del 1400, stiamo finendo i lavori di restauro per farlo diventare un Polo culturale; già oggi ospita la biblioteca comunale. Siamo al lavoro per recuperare anche il convento dei Cappuccini e, nonostante sia privato, c'è collaborazione con il Comune. Tra le specialità tipiche c'è la Sfrionzola, composta da pezzetti di maiale soffritti con peperoni sott'aceto.»

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