Omignano, comune campano in provincia di Salerno

Questa mattina, nella nostra rubrica saluti da Kiss Kiss, abbiamo parlato di Omignano, comune in provincia di Salerno, guidati dalle parole del sindaco Raffaele Mondelli.

Omignano detto “cuore del Cilento” per la sua posizione centrale del Cilento antico, sorge a 540 mslm ai piedi del monte Stella e dista da Salerno 80 km. Di Omignano si ha notizia già nel 1047, al tempo dei Longobardi. Fu possedimento dei Sanseverino in quella che fu la Baronia del Cilento, quindi feudo della nobile famiglia Mazzacane sino al 1806, divenne comune autonomo nel 1848. Oggi possiamo rivisitare la sua storia attraverso i palazzi nobiliari del centro storico di impianti medievale, come pure nelle chiese, quella di origine cinquecentesche di San Nicola di Bari o quella di Santa Maria della Stella.

Curiosità: il filologo e linguista tedesco Gerhard Rohlfs, definito “l’archeologo delle parole”, che studiò i dialetti dell’Italia Meridionale, quando venne nel Cilento, nel 1924 scelse proprio Omignano come punto di osservazione per i suoi studi. Il garibaldino Leonino Vinciprova, omignanese, fu uno dei pochi salernitani che fece parte della schiera dei Mille di Garibaldi nei fatti decisivi che portarono all’Unità D’Italia.

Luoghi di interesse ed attività ad Omignano
  • Mazzacane, De Feo, Gorga, i nomi dei notabili del paese, che identificano Alcuni pregevoli palazzi nobiliari che richiamano il glorioso passato del borgo cilentano che fu anche protagonista durante i moti insurrezionali post Unità d’Italia.
  • Palazzo baronale De Feo del Settecento: adiacente la chiesa.
  • palazzo palazzo Mazzacane: situato nella piazza del paese, ora abitazione privata della famiglia Malatesta. In questo palazzo un affresco che rappresenta le quattro stagioni. Fu la residenza del feudatario dal XVI secolo fino al 1806.
  • Palazzo Gorga: visibile dalla strada il bel cortile con vetrata. Nel locale a piano terra insiste un locale adibito a farmacia con gli arredi d’epoca. Il palazzo De Feo a piazza Roma probabilmente risalente al Settecento. Tale palazzo oggi accoglie più proprietà. Tuttavia conserva alcuni particolari di pregio. nel palzzo dimora il maestro pittore Franco Gracco che ha adibito alcune pareti interne ad affreschi che riproducono, con immagini, la storia di Omignano.
  • Chiesa di San Nicola (XVI sec)
  • Santuario del Montestella
  • Preta ru mulacchio
  • La chiesa di S.Nicola è particolarmente nota per custodire le spoglie dell’amore perduto di Giambattista Vico. E’ noto come Giambattista Vico abbia dimorato per nove anni a Vatolla nel Cilento, come precettore dei figli del marchese Domenico Rocca, dal 1686 al 1695. Nel 1693 pubblica la canzone “Affetti di un disperato”, d’ispirazione lucreziana, perché preda di un amore non corrisposto per la giovane discepola Giulia Rocca, figlia del Marchese, per la quale scriverà nel 1695 anche un epitalamio per le sue nozze con Giulio Cesare Mezzacane, Principe di Omignano. La passione non corrisposta per la giovane fanciulla è stata, per alcuni studiosi, il motivo del trasferimento del filosofo a Napoli. Questo il motivo del ritrovamento delle spoglie in questa chiesa.
Piatti e prodotti tipici di Omignano

Il papccelle, o papecchia, o ancora pupaccelle nel dialetto locale, è un tipico peperoncino campano che trova, anche nella provincia salernitana, terreno fertile per la sua coltivazione. È un peperoncino, classificato come TOPEPO, ha frutti tondi rossi o verdi, una polpa dolce e spessa e viene conservato sottaceto.

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