Oggi nella rubrica Saluti da Kiss Kiss in Good Morning Kiss Kiss abbiamo avuto in diretta con noi Mario Donadio, il sindaco di Morano Calabro, borgo della provincia di Cosenza.
Morano Calabro è un Comune di circa quattromila abitanti che si trova nell’area nord della provincia di Cosenza ed è uno dei più importanti centri del Parco Nazionale del Pollino. Il paese calabrese vanta una favorevole posizione nell’alta valle del fiume Coscile che ha contribuito alla sua ascesa in età antica e al suo splendore durante il Medioevo e il Rinascimento.
Sull’origine del toponimo Morano esistono diverse teorie, su tutte quella che il nome proverrebbe dal latino, ma non c’è nulla di certo. Per quanto riguarda invece la fondazione della città, le prime tracce evidenti della sua esistenza si attestano intorno al II secolo a.C., ma non esistono prove che Morano Calabro non sia preesistente.
Invece la prima notizia in età altomedievale riguarda le scorribande dei saraceni nel X secolo che imperversavano nella regione. In questo periodo è accreditata la Battaglia di Petrafocu, nella quale i moranesi hanno sconfitto i saraceni in un duro scontro nelle campagne adiacenti.
Il primo signore del feudo di Morano è stato Apollonio Morano, ma dal XIV secolo la proprietà è passata nelle mani della famiglia Sanseverino di Bisignano. Tutti gli esponenti del casato hanno avuto stretti legami con il feudo, dando vita ad un periodo d’oro per Morano Calabro.
Nel 1614 il contado viene ceduto ai principi Spinelli di Scalea, che ne hanno conservato il dominio fino alla soppressione del feudalesimo nel 1806. Il borgo successivamente è diventato parte del Regno delle Due Sicilie e del Regno d’Italia poi.
Il sindaco Mario Donadio definisce la città “presepe del Pollino” per la sua posizione arroccata ed invita tutti a visitare il Rione San Nicola, il più caratteristico di Morano Calabro. Questa zona risentiva fortemente dello spopolamento ed è stata riconvertita in zona turistica negli ultimi anni.
Il primo cittadino ci tiene poi a sottolineare la ricchezza delle bellezze storiche e naturali: “Abbiamo un patrimonio artistico e culturale che è degno di nota, ma soprattutto riusciamo a collegare l’aspetto culturale all’aspetto paesaggistico perché ci si perde con lo sguardo verso le montagne del parco nazionale del Pollino”.
Luoghi d’interesse di Morano Calabro
- Chiesa arcipretale dei Santi Pietro e Paolo: fondata intorno all’anno Mille, dopo una serie di ristrutturazioni è stata decorata in stile barocco e rococò
- Collegiata di Santa Maria Maddalena: costruita nel 1097, presenta una cupola, un campanile e diverse opere attribuite a Pietro Bernini
- Chiesa e Monastero di San Bernardino da Siena: complesso in stile tardo-gotico, ha avuto una storia travagliata a causa rimaneggiamenti e abbandoni in epoca napoleonica
- Chiesa di San Nicola di Bari: si trova nel centro storico e la struttura si sviluppa su due piani sovrapposti con annessa cripta di epoca altomedievale
- Castello Normanno-Svevo: è stato eretto su un torrione romano a partire dal XIII secolo ed è stato la sede del feudatario di Morano fino agli inizi del XVIII secolo
- Villa Comunale: è un ampio giardino pubblico, il cui ingresso principale si apre davanti al portico di San Bernardino
Piatti e prodotti tipici di Morano Calabro
Morano Calabro può vantare una tradizione gastronomica davvero notevole. Tra i primi piatti più diffusi abbiamo i cavateddri, i rascateddri con sugo di salsiccia e le lagane con ceci o fagioli. Una pietanza molto amata in zona è anche lo stoccu e patati, ovvero lo stoccafisso con patate, così come i cancareddri cruschi, i peperoni secchi, che spesso si vedono appesi alle finestre per essiccare.
Nel paese calabrese non mancano i formaggi, su tutti il pecorino di Morano, e i salumi che comprendono prosciutto crudo, capocollo, filetto, salsiccia e soppressata. Tra i dolci invece non si può non assaggiare i bocconotti, preparati in quasi tutti i Comuni del cosentino. Sono dei dolcetti di pasta frolla farciti con mostarda, confettura d’uva, crema, cioccolato o marmellate di ciliegia e albicocca.