In questo appuntamento di “Saluti da Kiss Kiss“, rubrica in onda dal lunedì al sabato su Radio Kiss Kiss, facciamo tappa a Coreglia Antelminelli, caratteristico borgo della Toscana in provincia di Lucca. Si trova nella Media Valle del Serchio, nella parte nord-orientale della provincia di Lucca, tra le Alpi Apuane e l’Appennino tosco-emiliano.
Ma scopriamo meglio questo incantevole comune!
Perché si chiama così?
In principio il nome del borgo era solo Coreglia, che deriva dal latino “Corrilia” e significa “terra di scorrimento, luogo da cui si passa”. Con la nascita dello Stato italiano, per distinguere il comune dall’omonimo ligure, fu aggiunto il nome Antelminelli nel 1862. Antelminelli è il nome di una nota famiglia nobiliare della Lucchesia.
Cosa vedere a Coreglia Antelminelli?
- Chiesa di San Martino: preromanica, situata nella frazione di Ghivizzano, è tra le più antiche della Lucchesia. Eretta nel IX secolo, è stata ampliata nel X secolo con le arcate interne, i sostegni, i capitelli e l’abside. Successivamente la chiesa ha subito altri rifacimenti cinque-seicenteschi. Il campanile, eretto tra il 1847 e il 1856, sostituì quello del 1300.
- Chiesa di San Michele Arcangelo: venne costruita nell’anno Mille a ridosso della fortezza, probabilmente sui ruderi del vecchio castello. La torre, infatti, venne trasformata in campanile. All’interno da vedere un crocifisso ligneo del ‘400 e una coppia di statue di marmo raffiguranti la Madonna e l’Angelo Annunziante.
- La Rocca: posta in posizione dominante rispetto all’abitato. Nel Medioevo, la sua posizione strategica, permetteva di collegarsi visivamente ai castelli di Brancoli e Motrone. Si trattava della costruzione difensiva sorta intorno all’attuale chiesa di San Michele. Il nuovo castello venne eretto più in alto nel XIII secolo.
- Castello di Ghivizzano: fondato intorno all’anno Mille, si trova su una collina poco distante dal fondovalle. L’attuale struttura risale al XIV secolo. Di proprietà del comune, oggi è un’abitazione privata.
Cosa fare a Coreglia Antelminelli?
- Passeggiare per le vie del borgo per ammirare i magnifici palazzi storici. Tra questi ci sono: il Palazzo del Comune costruito nel 1572; i palazzi Antonimi e Vincenti, in quest’ultimo è nato Benedetto Puccinelli, uno dei maggiori botanici italiani del primo Ottocento; Palazzo Vanni, in cui è presente il Museo della figurina di gesso e dell’emigrazione.
- Museo della figurina di gesso e dell’emigrazione: creare statuine è un’arte sviluppatasi a Coreglia tra il XVI e il XVII secolo. Nel 1883, il barone e figurinaio Carlo Vanni istituì nel suo palazzo di Coreglia una scuola per istruire i giovani al mestiere. Quando nel 1915 si trasferì a Vienna, lasciò l’edificio in dote al Comune, che nel 1975 ne istituì il museo.
- Escursioni in montagna, trekking, mountain bike nella Media Valle del Serchio. Vedere il Lago Santo Modenese o di seguire il percorso Coreglia – Piastroso – Piazzan – Bernardi – Bacchionero.
- Festa Medievale: si tiene nel primo sabato del mese di agosto. Vengono ricreate le atmosfere dell’antica Vicaria, con musica, persone che indossano i costumi dell’epoca e l’intrattenimento è offerto da balestrieri e sbandieratori.
Cosa mangiare a Coreglia Antelminelli?
- Piatti a base di castagne, funghi e piccoli frutti del bosco
- Borghe, castagne secche bollite nel latte e servite calde con l’aggiunta di panna e zucchero
- Polenta di neccio cucinata con la farina di castagne
- Secondi a base di trota “fario” e carne bovina della Garfagnana e Valle del Serchio
I ristoranti suggeriti da TripAdvisor!
- Ristorante L’Arcile
- Ristorante Il Grillo
- Ristorante Amora
In Good Morning Kiss Kiss è intervenuto il sindaco di Coreglia Antelminelli, Marco Remaschi:
«Iniziamo la visita dalla Porta di San Michele che introduce alla chiesa parrocchiale e alla sede municipale del capoluogo. Coreglia si trova a 600 metri sopra il livello del mare, sotto l’Appennino tosco-emiliano, al momento ricoperto di neve ed è uno spettacolo fantastico. Davanti a noi ci sono le Alpi Apuane. Oltre alla visita alle chiese di San Martino e di San Michele Arcangelo, si può andare a visitare altri altri borghi montani del nostro territorio, che racchiudono paesaggi, storia, cultura. Mi riferisco alle frazioni di Tereglio, Vitiana, Lucignana, e a tutte le frazioni del fondovalle. Ghivizzano è come un fortino con all’interno la Torre di Castruccio Castracani; ad oggi è stata completamente recuperata e ristrutturata. A Coreglia, poi, c’è il Museo della figurina di gesso e dell’emigrazione e la Buca delle Fate, che vogliamo riattivare. Per quanto riguarda i piatti tipici, molti di essi sono legati alla tradizione della castagna. Antiche generazioni coltivavano il bosco, e la castagna era uno dei motivi del vivere. Inoltre, abbiamo produzioni di miele molto importanti.»