Castel Viscardo, borgo umbro in provincia di Terni

Questa mattina, nella nostra rubrica saluti da Kiss Kiss, abbiamo parlato di Castel Viscardo, comune dell'Umbria della città di Terni, guidati dalle parole del Sindaco Daniele Longaroni.

Castello di Madonna, Castel Viscardo.

Castèllo in dialetto locale, è un comune italiano di 2 702 abitanti e che si erge a ridosso dell'Altopiano dell'Alfina, a 507 m s.l.m. e dista 13 km da Orvieto. La località si pone in una splendida posizione panoramica, che si apre nella vallata del fiume Paglia fino ad Orvieto. Inoltre, Castel Viscardo fa parte della Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana. Il centro del comune si sviluppa attorno al castello denominato "Castello di Madonna", eretto nel XIV secolo, dapprima proprietà della famiglia Monaldeschi della Cervara, poi feudo degli Spada Veralli e tuttora di proprietà dei duchi di Montevecchio. Testimonianze di un centro abitato antecedente la costruzione del castello, si hanno sin dal VI secolo a.C., è infatti databile a quest'epoca la necropoli etrusca che si estende a pochi chilometri dal paese, in località "Caldane".



Luoghi di interesse ed attività a Castel Viscardo

  • Il Castello Monaldeschi della Cervara
  • La Chiesa di Sant'Antonio Abate

Piatti tipici a Castel Viscardo

  • Agnello al tartufo nero: scaldare olio e aglio, unire l'agnello con aglio, sale e pepe, soffriggere e dorare la carne, bagnare con il vino, evaporare e cuocere lentamente. Versare l'aceto, cuocere ancora poi spegnere. Grattugiate i tartufi, aggiungete olio, limone, sale e pepe. Impattare lo spezzatino e cospargerlo con la salsa. 
  • Crostini al tartufo: sciogliere burro, brodo e parmigiano, formare una salsa omogenea, non troppo densa, salare e pepare. Spruzzare di limone le fette di pane, ricopritele dalla salsa calda e dai tartufi tagliati a lamelle. 
  • Crostini alla ghiotta: tritate il prosciutto e ammollatelo con vino, aceto, olio, limone, salvia, rosmarino, aglio, sale e pepe; bollite fino a ridurre a metà il liquido. Travasate, passando attraverso un colino, aggiungete i fegatini, ridurre ancora e salate. Spalmate sul pane abbrustolito e servite. 
  • Crostini alla norcina: soffriggere olio, aglio e alici, finché si sciolgono: intiepidire e versarvi il tartufo; tritare i fegatini di pollo e rosolarli con capperi, olio e aglio, pepare, salare e lasciare sul fuoco per 10'. Unirvi la salsa al tartufo, scaldare e spegnere appena il composto bolle. Distribuirlo sui crostini di pane abbrustoliti e spennellati di vino bianco: servire caldi.
  • Fagioli con le cotiche: ammollare i fagioli, scolarli, sciacquarli e lessarli per 120' e salarli. Sgrassare le cotenne, sciacquarle e scottarle; tagliarle a striscioline e cuocerle in acqua per 60'. Tritare e rosolare la cipolla con un trito di prosciutto, aglio e prezzemolo, aggiungere i pelati e cuocere per 15'. Aggiungere i fagioli e le cotiche, salare e pepare: cuocere per 40', mescolando. Servire caldo. 
  • Fave in insalata: sgranate, lavate, sbucciate le fave, bollitele in acqua salata e cuocere per 10'. Scolare e impattare; sbucciate e tritate l'aglio; lavate e asciugate la menta fresca e spezzettatele. Mettete in una ciotola aglio, menta, sale, pepe, olio e aceto: emulsionate e condite le fave.
  • Frittata al tartufo: lavare bene i tartufi, strofinarli, asciugarli e grattugiarli. Sbattere uova, sale e pepe, aggiungere i tartufi tritati e mescolare il tutto. Imbiondire l'aglio nell'olio, toglierlo e aggiungere le uova sbattute: cuocere velocemente da ambo le parti, risultando morbida internamente e ben cotta all'esterno. 
  • Grasso di maiale: tagliate il grasso, ponetelo in una pentola di coccio. Sistemate su fiamma bassa per circa 120': quando sarà tutto fuso sarà pronto, lasciate intiepidire, filtrate e deponete in vasi puliti e asciutti. Conservate in luogo fresco. 
  • Olive nere con buccia d'arancia: strizzate le olive su un panno di cotone, lavatele con acqua tiepida, tritare la buccia d'arancia, aglio, alloro e unitevi le olive. Amalgamare il tutto con olio e sale: lasciar riposare per almeno ventiquattro ore prima di servire. 
  • Pizza dolce: preparate un impasto con lievito, farina, acqua tiepida, uova, zucchero, scorze grattugiate degli agrumi, vaniglia, liquore, burro e strutto morbidi. Lavoratelo bene, mettetelo nello stampo imburrato e fatelo lievitare per circa 120'. Spennellate la sua superficie uovo sbattuto, cospargetela di granella di zucchero, cuocetela in forno per 45'. 
  • Ragù d'agnello: tritare rosmarino, aglio e porlo in casseruola, soffriggere, unire la carne e rosolare. Spruzzare con vino bianco e, quando sarà evaporato, salare e pepare. Aggiungere i pomodori passati e terminare la cottura: ottimo condire le tagliatelle fatte in casa. 
  • Schiacciata: è una preparazione semplice e genuina a base di pasta da pane condita con olio e sale, è un alimento versatile che piace a tutti e si può gustare in svariate maniere: semplicemente come spuntino o merenda, come vero e proprio pasto farcendola con salumi.
  • Spaghetti alla norcina: pulite bene i tartufi, asciugarli e tritateli; cuocere gli spaghetti, versate l'olio in una padella, aggiungetevi i tartufi e mescolate bene. Rimettete sul fuoco, aggiungete aglio e acciughe, riducendo tutto in poltiglia, pepate e spegnete appena l'aglio imbiondisce. Rimettete la padella sul fuoco, togliete l'aglio, scolate gli spaghetti al dente e versateli nella padella, saltateli, impattateli e serviteli. 
  • Strangozzi di Spoleto: sono una pasta lunga tipica del spoletino, si rifà al contesto socio-culturale di quando la società era costituita da padroni, pochi e ricchi, e da contadini/mezzadri: molti e sfortunati. Anche i preti facevano parte della classe dei padroni: ogni parrocchia possedeva i suoi poderi, ecco perché le contadine hanno creato una pasta che li scherisse.
  • Uova al tegame: separare i tuorli dagli albumi, friggere questi ultimi nel burro caldo, salarli, aggiungete i tuorli e cuocere per un minuto, in modo che risultino cremosi. Arricchire le uova al tegamino con due fette di bacon, rosolate senza grassi fino a che non saranno croccanti, ponendole al lato dei tuorli.

Riguarda qui l'intervista di Max e Max a Daniele Longaroni, sindaco di Castel Viscardo

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