Casa Macchi: la dimora ottocentesca dove il tempo si è fermato

Giovanni Giorgetti, referente FAI per Casa Macchi, racconta ai microfoni di Radio Kiss Kiss la storia unica della dimora lombarda situata a Morazzone.

Casa Macchi, situata in provincia di Varese vicino al borgo di Morazzone, è una delle ultime dimore ottocentesche lombarde rimaste intatte. Giovanni Giorgetti, referente FAI di Casa Macchi, è stato ospite a Good Morning Kiss Kiss da Max e Max per raccontare la storia della casa e presentare l’evento “Tante Care Cose”.

Durante l’intervista su Radio Kiss Kiss, Giovanni Giorgetti ha spiegato cosa rende Casa Macchi un luogo unico in Italia: “Casa Macchi è unica sia per il fatto che sia una dimora ottocentesca completamente intatta, sia per la tipologia di restauro che è stato adottato. È stato un restauro assolutamente minimo, poco invasivo, quindi la casa è esattamente uguale a quando l’abbiamo ereditata nel 2015.” La casa, rimasta chiusa per oltre trent’anni, è stata riaperta dal FAI senza alterarne l’autenticità: “Era completamente ricoperta di ragnatele e polvere dopo oltre 30 anni di chiusura, e l’abbiamo riproposta esattamente nello stesso modo, con un’attenzione particolare anche a un restauro che sarebbe stato quello che avrebbe fatto la famiglia.”

La casa è stata lasciata in eredità da Maria Luisa Macchi, l’ultima proprietaria, con lo scopo preciso di trasformarla in un museo che potesse dare lustro al borgo di Morazzone.

La casa dove il tempo si è fermato: storia e curiosità

Casa Macchi è spesso definita “la casa dove il tempo si è fermato”. Giovanni Giorgetti ha confermato questa definizione durante l’intervista: “Il tempo si è completamente fermato da quando, alla fine degli anni ’70 e inizio anni ’80, Maria Luisa Macchi, l’ultima proprietaria, chiuse la casa per trasferirsi altrove. La casa, che era quella dei suoi ricordi e dei suoi nonni, con tutti i mobili dell’epoca, è rimasta intatta, con anche alcuni oggetti particolari come la prima lavatrice, il primo frigorifero, il primo bollitore per l’acqua calda e le prime borse per l’acqua calda, usate per sopportare il freddo della notte. Molte camere non avevano riscaldamento, ma lei chiuse tutto e lasciò tutto così dal 1980 al 2015, quando è venuta a mancare.”

La casa conserva ancora oggi tutti gli arredi originali, oggetti d’uso quotidiano e dettagli che raccontano la vita della borghesia lombarda tra Ottocento e Novecento: “Non abbiamo cambiato nulla, se non la serratura d’ingresso di questo vero e proprio museo. Abbiamo solo pulito e sistemato,” ha precisato Giorgetti.

Tante Care Cose: la mostra mercato tra storia e oggetti d’antiquariato

L’evento “Tante Care Cose” è giunto alla sua settima edizione e si svolge proprio a Casa Macchi. Giovanni Giorgetti ha spiegato: “Tante Care Cose è una mostra mercato, un mercatino di rigatterie, oggetti d’antiquariato e anticaglie, dove una serie di espositori esterni utilizzano alcuni spazi della casa, soprattutto il piano terra e il cortile del nostro giardino.” L’iniziativa si distingue per la presenza di oggetti provenienti da altre case FAI che non sono destinate a diventare musei e che vengono quindi messe in vendita o date in affitto.

“In questa edizione, la cosa veramente particolare è che mettiamo in vendita una serie di oggetti che provengono da alcune case FAI, case che non hanno lo scopo di essere riaperte al pubblico, come Casa Macchi. Sono case che ci vengono donate per essere poi vendute o affittate, quindi dobbiamo svuotarle e abbiamo a disposizione una grande quantità di oggetti d’uso comune che però hanno una storia, hanno una vita, hanno un’anima. Noi cerchiamo di restituirgli una nuova vita mettendoli in vendita per il nostro pubblico, dando così un ulteriore motivo per venire a fare un giro,” ha raccontato Giorgetti.

L’evento si è tenuto sabato 22 e domenica 23 novembre, dalle 10 alle 18, e ha offerto ai visitatori l’opportunità di scoprire la storia di Casa Macchi e di acquistare oggetti unici, ciascuno con una propria storia da raccontare. 

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