Nel 2022, l’ultima posizione a Sanremo con Sesso occasionale lo aveva trasformato in un caso mediatico: meme sulle stonature, risate, ironie social. In molti pensavano che Alberto Cotta Ramusino, in arte Tananai, classe 1995, milanese, sarebbe sparito presto dai radar. È accaduto l’opposto.
Oggi, a distanza di due anni, è uno degli artisti pop più seguiti in Italia, grazie a Tango, a un album maturo e a un tour che ha riempito i palasport in tutto il Paese. L’ultimo capitolo di questa tournée si consumerà a settembre, con due grandi date: Milano e Caserta.
Sul palco, racconta in un’intervista a La RepubblicRepubblica, non vede solo fan giovani: «Ragazze e ragazzi, famiglie con i bambini; a volte faccio cenno al pubblico di farli passare davanti. Me li godo». E mentre altri colleghi puntano agli stadi, lui preferisce rimanere con i piedi per terra: «Mi bastano i palasport, una conquista. Non capisco il dover ambire a qualcosa di più grande. Non so correre… No, non ce la farei proprio a lanciarmi in uno stadio adesso. Poi chissà».
Un percorso fuori dagli schemi
Tananai fa musica da quando aveva 14 anni, ma il suo cammino non è stato lineare: «Ho fatto il cameriere e il lavapiatti, vivendo in un casermone con altri tre amici. Non avevamo neanche le porte, solo delle tende. Lì ho imparato a farmi le domande giuste. Non: “Arriverò mai?”, ma: “Si percepisce la mia urgenza di fare musica?”».
Quell’urgenza, dice, è la vera chiave del suo successo. Persino l’ultimo posto a Sanremo 2022 è diventato un punto di svolta: «Lì per lì mi sono maledetto per aver sprecato una grande occasione. Oggi ho capito che non è così: la mia musica, alla fine, sarebbe arrivata comunque, evidentemente perché urgente».
Tra pop e impegno
Tango, il brano che lo ha consacrato, è la sintesi della sua visione artistica: «Dire cose di pancia, cantabili, ma senza essere banali». Nel testo originale c’era la speranza che la guerra in Ucraina finisse presto, ma quel «lunedì» non è ancora arrivato: «In concerto lo cambio in: “Arriverà lunedì”. Speranza. Il pericolo è che, una volta a casa, ci dimentichiamo tutto».
Dopo la fase più emotiva, con il nuovo singolo Bella madonnina Tananai torna a sonorità più leggere e ironiche: «Sono una persona in mutamento, come tante altre. Cambio ogni giorno, di canzone in canzone. E non so chi sono davvero: ho trent’anni, non settanta; lasciatemelo scoprire».
Il futuro
A maggio ha compiuto trent’anni: «Ho sentito il colpo. Prima avevo fame da divorarmi il mondo, ora mi godo ogni morso». Sta già pensando al prossimo lavoro: «Un grande terzo disco, che resti. Ci sto lavorando, dall’autunno sparirò per un po’ per mettermici per davvero. Serve tempo».
E se gli si chiede quale sia il sogno, la risposta è semplice: «Fare questo mestiere fino a settant’anni». Nella vita privata, invece, sorride: «Sono nella fase precedente: sogno di avere il sogno di avere una famiglia».