Il co-fondatore degli Oasis non è mai banale.
I suoi Noel Gallagher’s High Flying Birds sono al quarto album Council Skies e sembrano sempre più una realtà consolidata e non un progetto di ripiego. Infatti, grazie a brani come Aka… What a Life, If I Had a Gun e The Death of You and Me e non solo, l’ex Oasis si sta distinguendo anche per la musica che è venuta dopo il turbolento sodalizio con il fratello Liam.
Le dichiarazioni rilasciate in occasione della presentazione di quest’ultima fatica sono tutt’altro che banali, come sempre. In primis, Noel Gallagher ha chiarito se ci sono gli estremi per la reunion con il fratello e gli altri Oasis, soprattutto in occasione del trentennale dello storico Definetely Maybe. “Negli archivi della Sony abbiamo ritrovato dei nastri che risalgono a quelle session. Pensavamo fossero andati persi, ma erano soltanto stati etichettati in modo sbagliato. Sono sorprendenti. Ci sono delle versioni splendide di quei brani, alcune in versione acustica. Però non ci sarà un tour, non torneremo per suonarle insieme.”
Anzi, per la precisione: “Oh sì, ci riuniremo in un grande tour. E faremo anche Morning Glory. E anche i Beatles si riuniranno e John Lennon tornerà dall’aldilà.” – ha sentenziato il 55enne cantautore con la sua solita ironia.
C’è anche spazio per un commento sulla rock band italiana più celebre, i Måneskin. “Oh, sì, sono quei ragazzi che hanno vinto l’Eurovision. E io adoro l’Eurovision. Quella sera che hanno vinto lo stavo guardando e ho visto che uno di loro si è drogato in tv. Sì, sì, so che poi non era vero. Non ho un’opinione su di loro, a dire il vero, ma ricordo di averli guardato quella sera e di aver pensato ‘Wow, sono belli’. Non ricordo la canzone, ma credo racconti la loro storia.”
Anche in seguito, Noel Gallagher ha confermato di non aver mai ascoltato la loro musica. Il discorso si è, però, ampliato sulla musica in generale al giorno d’oggi e sull’uso troppo commerciale che, secondo lui, si fa della chitarra.
“Oggi il pop con le sue varianti domina. Invece negli anni ’90 c’erano molte guitar band che andavano in classifica. Credo sia anche una questione di cicli, le chitarre torneranno. Ma oggi, con l’avvento di quella m***a di Spotify, i ragazzi hanno a disposizione nove milioni di canzoni, non si alzano dal letto che già ascoltano qualcosa, mentre noi negli anni ’90 non avevamo internet. Per me la musica è il premio.”