Mr. Rain e Clara: “Bisognerebbe parlare di più di salute mentale e vergognarsi di meno”

Mr. Rain e Clara presentano in un'intervista il loro singolo insieme, parlando di dipendenza emotiva e salute mentale.
Le parole a contorno del loro featuring

C’è tanto hype intorno alla collaborazione tra Mr. Rain e Clara. Innanzitutto per quello che i due cantanti hanno ottenuto nell’ultimo anno, che li ha visti in grandissima ascesa. Clara si sta affermando sempre di più dopo il grande successo in Mare Fuori, Mr. Rain è reduce dal grandissimo successo di Supereroi, medaglia di bronzo a Sanremo.

Il loro pezzo insieme si intitola Un milione di notti, composto dall’artista bresciano che, afferma, ha immediatamente pensato alla cantante di Origami all’alba quando ha capito che ci voleva una voce femminile. I due ne hanno parlato a Vanity Fair.

Una canzone che parla di salute mentale e di dipendenza emotiva. “Ho molta incertezze nei rapporti – ha raccontato Clara – Faccio molta fatica ad accettare che le cose vadano bene o che l’altro voglia davvero il mio bene. Nelle relazioni escono tutte le mie vulnerabilità. Infatti ci lavoro tanto perché mi manca la fiducia nell’altro. Dipende dal mio vissuto, da tante cose che sono successe nell’infanzia.”

Mr. Rain si aggiunge: “Anche io avevo difficoltà a fidarmi, perché sono stato tradito e deluso molto profondamente da alcune persone. Una serie di cose che racconto nelle canzoni e che mi hanno portato a chiudermi per un periodo. Ogni canzone è diventata una sorta di lettera che per mia madre, mio padre, la mia ragazza, il mio migliore amico.”

“Per me scrivere canzoni è un po’ come andare dallo psicologo, tutti i miei pezzi sono autobiografici, e mi piace soprattutto quando vedo un effetto sugli altri” – conclude nuovamente l’interprete di Mare Fuori.

A proposito di salute mentale, sia Mr. Rain che Clara sono molto legati all’argomento sono di ispirazione soprattutto per le giovani generazioni. Racconta l’interprete di La fine del mondo: “Ho avuto anche io problemi di salute mentale, so di cosa parliamo e mi espongo sempre su questi temi nei concerti, a Sanremo, nelle interviste, ovunque. Purtroppo non se ne parla abbastanza, bisogna fare una grande opera di sensibilizzazione. Dopo il Covid il quadro è peggiorato ulteriormente, soprattutto tra i ragazzi giovani. È una cosa che mi fa arrabbiare, perché bisognerebbe lavorarci molto di più. Abbiamo il diritto di stare bene. Abbiamo il diritto di parlare con qualcuno quando stiamo male perché la salute mentale vale quanto quella fisica.”

E ancora: “Dovremmo smettere di vergognarci di mostrarci per quello che siamo. La politica fa troppo poco, dovremmo estendere la possibilità di fare psicoterapia ma dovremmo anche cambiare mentalità, non è possibile che ci si vergogni di confidarsi con qualcuno. Esiste ancora lo stigma su chi si affida a uno psicologo per cercare di stare meglio.”

Clara ha poi concluso così: “Bisognerebbe normalizzare il fatto di andare da uno psicologo: anche tra i ragazzi giovani farlo equivale a essere gente problematica e strana. Nella mia classe, a scuola, su cinque che ne avevano bisogno ci andava solo uno. E poi ci sono pochi sportelli psicologici per i ragazzi. Ma il problema non è solo dei giovanissimi, anche io, per esempio, ne avrei bisogno, ho provato in passato ma poi ho smesso. Pensavo che lo psicologo avesse tutte le risposte per me, non avevo capito niente. Adesso vorrei riprendere ma è difficile anche per me.”

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