Mahmood: “Dicono che sono pessimista, ma mi proteggo. Meglio non giudicare gli artisti giovani”

Ecco le dichiarazioni di Mahmood in una recente intervista, tra musica e vita privata, ma anche il rapporto con altri artisti e coi giovani.

Mahmood si è raccontato in una lunga intervista a Rolling Stone.

Ormai star affermata del panorama musicale italiano, Mahmood ha deciso di cambiare passo. Meno canzoni, ma più ragionate; meno pressioni verso il pubblico e un occhio molto più attento per la propria cifra artistica. "Ultimamente sono più lento. Per due anni non ho fatto altro che scrivere, ora ho rallentato i ritmi. Anche se in realtà non so se sono più lento o se pretendo di più da me. Ho capito che non voglio scrivere perché mi sento costretto a farlo. Mi sono preso questo anno proprio per scrivere senza costrizioni." - ha dichiarato al celebre periodico musicale.

Ma all'inizio della chiacchierata, è arrivata subito una confessione inaspettata. "Tutte le persone che lavorano con me mi dicono che sono pessimista. Credo sia un modo per proteggermi dalle cose brutte che possono succedere. Partire con basse aspettative non ti può deludere troppo." - ha detto Mahmood.

Per l'autore di Soldi è più utile immaginarsi il peggio, come nel caso di Sanremo 2023. In quell'occasione, quando è stato ospite con Blanco per cantare Brividi, la paura era quella di cadere dalle scale, dato le altissime scarpe che ha indossato.

Inoltre, Mahmood si è espresso su degli argomenti particolarmente interessanti rispondendo riguardo a quello che reputa trash. "L’autoromanzarsi, l’autoincensarsi e l’autocommiserarsi sono trash, sono cose che non sopporto. Ho paura di farlo io e non mi piace quando lo fanno gli altri. Mi piace parlare di cose che mi sono successe o del rapporto con gli altri, ma non mi piace usare la retorica dell’aver lottato per qualcosa, oppure piangermi addosso."

Prosegue Mahmood: "Un’altra cosa che mi imbarazza tantissimo è dare giudizi sugli artisti giovani, perché so sulla mia pelle cosa significa essere giudicato quando sei molto giovane. Non vorrei mai causare dispiaceri a una persona che ha ancora bisogno di crescere, potrei dirle la cosa sbagliata pensando di essere nel giusto. C’è gente che ha studiato per dare consigli ai giovani artisti, come gli insegnanti di tecnica vocale e di scrittura con cui ho lavorato negli anni, credo sia giusto affidarsi a loro per coltivare il potenziale."

Infine, il rapporto con la televisione: "Ci vado solo se devo promuovere qualcosa, non voglio andare tanto per andarci. Non ho l’ansia di essere dimenticato. Faccio altre cose, come il doppiaggio per la Disney, quest’anno torno all’Eurovision come ospite. Per me è già tanto quello che sto facendo nonostante non abbia dei nuovi brani da far ascoltare. Non amo apparire per apparire. Mi piacere più stare nel mio e poi farmi vedere quando c’è qualcosa da mostrare."

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