In una recente intervista, Lazza ha raccontato la sua vita prima e dopo Sanremo.
Cenere, uno dei più grandi successi uscito dall’ultimo Festival di Sanremo, è stato il definitivo trampolino di lancio per Lazza verso il grande pubblico. Ma il rapper ha dovuto superare anche la barriera dei pregiudizi, soprattutto da parte di chi non appartiene alle generazioni che più lo ascoltano e lo sostengono. L’artista lo ha raccontato a Cosmopolitan.
“Ora, bisognerà far capire al pubblico di Sanremo che prima di “Cenere” c’era già molto altro, tanta discografia già certificata e che io non sono uscito così dal nulla.” – ha detto Lazza. Ma perché concentrarsi su questo aspetto?
Perché “il pubblico più adulto è molto prevenuto e io per le mie sembianze potrei sembrare loro un cattivo esempio. Il classico pregiudizio sui giovani. Diciamo che la mia vittoria a Sanremo è stata soprattutto questa, rompere quel cliché del rapper cattivo.”
L’obiettivo è stato ottenuto. Infatti, Jacopo Lazzarini – questo il suo nome reale – ha confessato di non riuscire più a uscire di casa dopo il successo dell’Ariston. “Già prima di Sanremo, mi capitava che in giro mi facessero video e, solitamente, c’era una signora di turno che chiedeva chi fossi. Ora lo sanno. Tra l’altro, proprio dalle signore arrivano le richieste più assurde. Tipo ieri sera ero al ristorante con la mia ragazza e una coppia di amici e, mentre stavamo mangiando, una signora si è alzata e mi ha chiesto se potevo andare al suo tavolo a cantare una canzone per la festeggiata.”
Il successo ora è a trecentosessanta gradi, con gli adulti che si sono affiancati ai giovani per esprimere il proprio apprezzamento verso Lazza, ormai lanciato tra i musicisti italiani più celebri e applauditi dell’ultimo periodo. Ma c’è qualche sassolino che il rapper vuole togliersi dalla scarpa.
“Una cosa che mi manda fuori è la cattiveria della gente adulta sui social. Io tendo a non dare peso agli hater perché sono concentrato, però mi rendo conto che ci sono persone che odiano proprio in generale. Come se dovessero scrivere qualcosa di cattivo per esser in pace con loro stessi. Anche provando a mettermi nei loro panni, non riesco a capire come si possa arrivare ad augurare la morte a un giovane” – ha chiuso Lazza.