Un sogno diventato realtà, con la potenza emotiva di un debutto che resterà nella storia della musica italiana. Jacopo Lazzarini, in arte Lazza, ha conquistato San Siro. Tre ore di live, quaranta brani e un tripudio di emozioni, ospiti, fuoco e famiglia: “Benvenuti, è tutto il giorno che aspetto di dirlo” ha esordito il rapper milanese, visibilmente commosso, davanti a uno stadio gremito.
Il concerto, intitolato “Locura+Opera”, è iniziato con un’intro da brividi: la voce dello speaker del Milan ha annunciato lo show come fosse la finale di Champions. Un’orchestra sul palco insieme alla band, una scenografia imponente firmata dallo studio Blearred e la voce registrata di Lazza che in Ouverture 3 dice: “Io sono lo stesso di quando non c’era champagne e caviale”. Da lì in poi, è stato un crescendo.
Emozione e famiglia: la madre sul palco
La prima, grande sorpresa è stata sua madre. Lazza l’ha portata sul palco a metà concerto, abbracciandola e dicendole: “Vieni socia, volevo farti vedere che meraviglia. Questo è merito tuo e anche se un giorno sì ci scorniamo e pure l’altro, mi sembra giusto ringraziarti”, prima di regalarle una borsa arancione, una Birkin di Hermès. Lei, commossa, ha risposto: “Il regalo non è niente rispetto a quello che ha sopportato in questi trent’anni”.
Superospiti da Fabri Fibra a Laura Pausini
Ma la serata è stata anche una sfilata di fuoriclasse del panorama musicale. Salmo e Nitro per Mob, Kid Yugi per Mezze verità, Tony Effe per Honey, Capo Plaza per Gigolò. Jake La Furia e Emis Killa – quest’ultimo “come un padre” per Lazza – lo hanno accompagnato in No Insta. “Sono orgoglioso di te come se fossi mio figlio”, ha detto Killa, abbracciandolo.
Poi il duetto con Tedua in Catrame, l’intensità romantica con la compagna Greta Orghinser e il loro piccolo sul palco, fino al duetto con Laura Pausini in Zeri in più, che ha mandato in visibilio il pubblico: “Guarda dove sei”, ha esclamato la cantante. “Quasi mi vergogno perché sei troppo più forte”, ha risposto Lazza, tra sorrisi e cori.
Un finale da leggenda
Sul finale, dopo -3 con Marracash e Morto mai dedicata “a chi non si è arreso”, è toccato al padre salire sul palco per Dolcevita. “Ti ricordi il derby? Ti dissi che un giorno avrei riempito questo stadio. L’abbiamo perso… ma stasera l’abbiamo vinto insieme”. Poi, in ginocchio davanti a Fabri Fibra, la standing ovation con Sfera Ebbasta e Shiva per Piove e il duetto con Geolier in Chiagne.
Milano applaude il suo campione
Il pubblico, travolto da effetti scenici spettacolari, maxischermi, fuochi e luci, ha accompagnato ogni canzone, dai classici come Portocervo e Panico fino ai nuovi successi di Locura. Un concerto che ha confermato la statura di Lazza come artista capace di fondere rap, musica classica, urban e pop in un’esperienza dal vivo intensa e unica.