Ghali è reduce dal grande successo della canzone Paprika e tra pochi giorni debutterà il suo nuovo singolo dal titolo Niente Panico che affronta molti argomenti, come appunto la difficoltà di affrontare il panico e come superarlo. Inoltre, a breve inizierà anche il tour del cantante con tre appuntamenti al Forum di Assago.
In una recente intervista concessa a Vanity Fair Ghali ha parlato di moltissime cose, tra cui il suo impegno sincero sui temi sociali e politici. E alla domanda se gli pesi che i suoi “colleghi” si schierino raramente su tali argomenti risponde: “Mi pesa, anche perché tanti di quelli sono miei amici e ci rimango male. Parlo di certi argomenti nelle canzoni perché ne parlo veramente tutti i giorni. Però non posso nemmeno biasimare chi non lo fa, ognuno è libero di fare musica come vuole, nessuno”.
Gli viene quindi chiesto se l’aver preso posizione abbia avuto un impatto sulla sua carriera musicale e Ghali ha le idee chiare: “Certo. Però non parlare di quello che mi sta a cuore avrebbe avuto un impatto più grande. A Sanremo, per esempio, non sarei andato senza un messaggio. E, in generale, se stessi zitto quando posso parlare non starei tranquillo, non farei più musica”.
L’intervista poi prosegue con una riflessione sui rapper di oggi e se qualcuno di loro stia tentando di veicolare i suoi stessi messaggi: “Nella mia carriera ho visto tanti artisti diventare identici a chi prima criticavano; hanno iniziato rappando contro il sistema e poi piano piano sono entrati a farne parte. I ragazzini vogliono far parte del sistema da subito”.
Infine, c’è spazio per un’ultima considerazione su cosa significa essere giovani oggi: “Il termine ‘giovane’ è usato come una categoria monolitica, come se i giovani fossero un unico blocco. Però quello che stanno vivendo oggi i giovani è incomprensibile per i più grandi. I giovani sono molto incerti sul proprio futuro e lo capiscono molto presto”.