Diego Armando Maradona avrebbe compiuto oggi 65 anni: il ricordo di un campione immortale

Sessantacinque anni fa nasceva Diego Armando Maradona, il genio del calcio argentino che ha conquistato il mondo con dribbling, gol memorabili e un carisma unico, diventando un’icona eterna dello sport.

Sessantacinque anni fa, il 30 ottobre 1960, nella città di Lanús (Buenos Aires, Argentina) nasceva Diego Armando Maradona — un giocatore che non solo ha ridefinito il calcio, ma è diventato un simbolo globale di genio, passione, contraddizione e speranza.

Origini e primi passi

Figlio di Diego Maradona (1928‑2015) e Dalma Salvadora Franco (1930‑2011), Maradona cresce nel quartiere popolare di Villa Fiorito a Lanús. Fin da giovanissimo mostra un talento straordinario con il pallone: già a 14 anni firma con l’Argentinos Juniors, e il 20 ottobre 1976 esordisce in prima divisione argentina.
Il suo soprannome, “El Pibe de Oro” — “il ragazzo d’oro” — sintetizza la promessa e la magia che accompagnano i suoi primi passi nel calcio. 

Apice e leggenda

Maradona ha saputo dominare sia nei club sia in Nazionale grazie a una combinazione unica di tecnica, personalità e imprevedibilità. A Napoli, dal 1984 al 1991, ha trasformato una squadra storicamente minore in una delle forze del calcio italiano, conquistando la Serie A, la Coppa Italia e la Coppa UEFA, diventando per la città un simbolo di riscatto e orgoglio. Con l’Argentina, il momento più iconico della sua carriera arriva ai Mondiali del 1986: nei quarti di finale contro l’Inghilterra segna due gol destinati a entrare nella storia, la celebre “Mano de Dios” e il “Gol del Secolo”, frutto di dribbling, velocità e genialità pura. Il mondo del calcio lo celebra come uno dei migliori giocatori del XX secolo, incarnando l’essenza del gioco più creativo, audace e passionale.

Le zone d’ombra

La vita di Maradona è stata anche segnata da eccessi, errori e cadute. Problemi di dipendenza, squalifiche, contenziosi fiscali e salute fragilissima ne hanno offuscato parte della carriera e della reputazione. Ma è proprio questa complessità a renderlo figura ancora più umana e “viva” nell’immaginario: un genio vulnerabile, travolgente, indimenticabile.

L’eredità

Alla sua morte, il 25 novembre 2020, Maradona aveva 60 anni.
Oggi, a 65 anni dalla sua nascita, il suo “numero 10” continua a simboleggiare il calcio più puro, creatività, audacia, e un amore viscerale per il gioco.
Per Napoli, per l’Argentina, per tutto il mondo del calcio: D10S – come spesso viene chiamato – resta un monumento, un’emozione che non tramonta. 

In questa giornata di celebrazione ricordiamo non solo le giocate straordinarie, i dribbling micidiali, i titoli sollevati, ma anche il modo in cui Maradona ha trasformato il calcio in qualcosa di più profondo: un linguaggio universale di passione, speranza e appartenenza.

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