Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato dell’adozione di un cane già adulto con Massimo Perla, dog trainer.
Buongiorno Massimo! Ci chiedono: quando si adotta un cane adulto, già grande d’età e che ha subito dei maltrattamenti, ci sono problemi ad approcciarli perché sono traumatizzati.
«Buongiorno a voi ragazzi! Kiss Kiss Bau Bau! Intanto va fatto un plauso a chi prende un cane e lo salva dalla strada o da un canile. Questo va riconosciuto. Possono chiaramente esserci delle complicazioni, perché non sappiamo il trascorso, il passato del cane. Se lo prendiamo al canile magari possiamo sapere qualche informazione, se lo prendiamo per strada è un po’ più complicato. Quindi, bisogna assicurarsi che il cane sia al guinzaglio, perché un cane di quel tipo può spaventarsi facilmente, può scappare e mettere in pericolo la sua incolumità. Quando lo si porta a casa non bisogna stressarlo, coprirlo immediatamente di attenzioni e non lasciargli il tempo di respirare e ambientarsi. Piano piano gli facciamo conoscere la casa, cerchiamo di essere pazienti e lasciargli il tempo qualche giorno. Sin da subito, però, le regole devono essere chiare: non facciamolo andare sul letto, sul divano, facciamogli conoscere piano le cose dando regole chiare. Così, quando il cane inizia a prendere confidenza, ha sempre delle regole. Se no gli concediamo tutto e non si può tornare indietro. Meglio stabilire regole precise, chiare e coerenti facili da capire immediatamente.»
Possiamo sia adottare un cucciolo che un cane grande cambiando metodologia, ma nessun problema se ha subito maltrattamenti, sta a noi accoglierlo.
«L’unico problema può essere il trascorso. Molte volte noi pensiamo che un cane sia stato maltrattato semplicemente perché lo vediamo impaurito, che non si muove e così via. Molto spesso questi comportamenti sono dati anche dalla mancanza di socializzazione in un periodo ben preciso che va dai due ai quattro mesi. Mentre prima ci pensano mamma, fratelli e sorelle, dopo, dai due ai quattro mesi e mezzo, nel periodo della socializzazione, il cane dovrebbe avere tutte quelle informazioni sull’umano, sul luogo in cui andrà a vivere e così via. Se gli mancano queste informazioni e queste esperienze, lui avrà paura un po’ di tutto nella vita. Quindi, piano piano bisogna dargli fiducia. Noi chiamiamo “cani ombrati” quelli che non riescono a stare in mezzo alla gente o non hanno vissuto in maniera tranquilla quel periodo. Bisogna quindi fare uno sforzo in più, dargli delle informazioni in maniera più lenta e rinforzandoli sempre in maniera positiva.»
Ci stai dicendo che un cane ombrato può uscire con pazienza da questa condizione.
«Non diventerà mai un cane apertissimo, sarà sempre un minimo diffidente perché comunque la vita gli ha insegnato anche quello. Poi chiaramente in casa va abituato piano piano, non facciamo arrivare centomila amici, centomila parenti a vedere il cucciolo o il nuovo cane. Diamogli il tempo di ambientarsi, capire come funziona la casa, la routine giornaliera, quando si va fuori in sicurezza.»
Grazie Massimo!
«Grazie a voi!»