Mecna (pseudonimo di Corrado Grilli) e CoCo (precedentemente noto come Corrado, pseudonimo di Corrado Migliaro) sono gli ospiti di questo appuntamento di “Due Kiss a Distanza” con Marco e Raf. Ci hanno parlato della loro amicizia, del successo del loro brano “La più bella” e del loro album “Bromance“, uscito lo scorso 22 ottobre.
Marco e Raf: «Com’è nata questa collaborazione?»
Mecna e CoCo: «L’idea di un disco insieme è nata da un profondo rispetto artistico reciproco e da un’amicizia che con gli anni si è consolidata; è stato un processo naturale. Ne parlavamo già da tempo, dal 2017. È stata anche una richiesta dei nostri fan.»
Marco e Raf: «Di chi è stata l’idea di riprendere un pezzo di Raf del 1995?»
Mecna e CoCo: «Durante la scrittura del disco ragionavamo sul voler riprendere un pezzo che aveva accompagnato la nostra adolescenza. Discutendo sulle possibilità, ci è venuta in mente la canzone “Sei la più bella del mondo” di Raf, anche perché a livello di sonorità, ricorda molto quello che facciamo. Quando abbiamo fatto il pezzo l’abbiamo fatto sentire a Raf e gli è piaciuto moltissimo. Gli è piaciuto molto l’intero album e ci ha fatto tanti complimenti.»
Marco e Raf: «Da dove vengono i vostri nomi d’arte?»
Mecna e CoCo: «Il nome “CoCo” è nato a Londra, quando una mia ex fidanzata parigina, che non riusciva bene a pronunciare il mio nome Corrado, iniziò a chiamarmi CoCo. “Mecna”, invece, viene dal liceo, da quando muovevo i primi passi nella musica. Uno dei miei amici, con cui avevo un gruppo, mi suggerì di chiamarmi “Mec Namara”. Poi il nome l’ho troncato e sono rimasto Mecna.»
Marco e Raf: «Mecna tu sei un grafico. Qual è la cover più bella che hai fatto?»
Mecna e CoCo: «Direi proprio quella di “Bromance”, che ho fatto con un po’ di aiuto della fotografia. L’idea dei due cuori spezzati ci piaceva, anche come rimando agli anni ’90.»
Marco e Raf: «In questo album siete stati abbastanza sentimentali, con qualche aspetto “dolce”, insolito per i rapper, no?»
Mecna e CoCo: «Principalmente è la nostra musica che è proprio così, forse per questo ci siamo anche incontrati. La collaborazione è nata in maniera spontanea forse anche per questo. Abbiamo un modo di comunicare e di approcciare alla musica un po’ più “soft”. Ci piace raccontare dell’amore, dei rapporti umani e della vita vissuta. Non ha senso nascondere le proprie fragilità e le proprie emozioni. Ci vuole sicuramente più coraggio ad essere se stessi e ad esporsi che a nascondersi dietro ad una finta forza e a farsi vedere invincibili, perché nessuno lo è.»
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