La 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si è chiusa con un trionfo per il cinema d’autore e importanti riconoscimenti al talento italiano.
Il Leone d’Oro è andato a Father Mother Sister Brother di Jim Jarmusch, film a episodi ambientato tra New Jersey, Dublino e Parigi. Un racconto intimo sulle relazioni familiari, che ha convinto la giuria per la sua delicatezza e per lo stile inconfondibile del regista americano. «È un film silenzioso, fatto di dettagli e di piccole emozioni. Non pensavo arrivasse così lontano», ha commentato Jarmusch ritirando il premio.
Grande soddisfazione anche per l’Italia. Toni Servillo ha vinto la Coppa Volpi per il miglior attore grazie all’intensa interpretazione in La Grazia di Paolo Sorrentino, film che aveva inaugurato il festival. Un ruolo drammatico e pieno di sfumature che conferma ancora una volta il talento dell’attore napoletano, già volto simbolo del cinema italiano contemporaneo.
A completare la serata, il Premio Speciale della Giuria assegnato a Gianfranco Rosi per Below the Clouds, documentario in bianco e nero girato ai Campi Flegrei. Tre anni di lavoro per raccontare, con sguardo poetico e rigoroso, la vita di chi vive quotidianamente sotto la minaccia di terremoti ed eruzioni. «Dedico questo premio alle persone che ho incontrato lungo il cammino, la loro resilienza è stata la vera forza del film», ha dichiarato il regista.
Tra gli altri riconoscimenti, il Gran Premio della Giuria a The Voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania, il premio per la miglior regia a Benny Safdie (The Smashing Machine) e la Coppa Volpi per la miglior attrice a Xin Zhilei (The Sun Rises On Us All).
Un’edizione che ha visto convivere cinema indipendente e grande spettacolo, riflessioni intime e impegno sociale, confermando Venezia come punto di riferimento internazionale per la settima arte.
