Sciopero generale del 3 ottobre, treni cancellati e ritardi in tutta Italia, la Cgil: “Questa reazione umanitaria di solidarietà è motivo di orgoglio”

Disagi in tutta Italia per lo sciopero generale del 3 ottobre. Treni, mezzi pubblici e trasporti aerei coinvolti. Manifestazioni in diverse città e porto di Livorno bloccato.

L’Italia si ferma. Lo sciopero generale indetto da Cgil, Usb e altre sigle sindacali sta paralizzando i trasporti nazionali, tra ritardi, cancellazioni e manifestazioni in tutta la Penisola. Lo slogan “Blocchiamo tutto” accompagna una mobilitazione in solidarietà con Gaza e a sostegno della Global Sumud Flotilla, intercettata ieri dalla Marina israeliana.

Trasporti in tilt

Il blocco ha colpito treni, porti, metropolitane e perfino voli. A Roma Termini i ritardi hanno raggiunto gli 80 minuti, con numerose cancellazioni. Milano Centrale ha registrato disagi fino a oltre cinque ore, con analoghi problemi a Garibaldi e Rogoredo, dove i viaggiatori hanno atteso fino a tre ore. Lo sciopero, iniziato ieri alle 21, si concluderà oggi alle 20:59, coinvolgendo il personale di Fs, Trenitalia, Trenord e Trenitalia Tper.

Anche metro e autobus hanno subito forti rallentamenti. A Milano la M2 ha saltato la fermata di Lambrate, mentre le linee dei bus e dei tram hanno subito deviazioni a causa dei cortei. Napoli ha chiuso la linea 1 della metropolitana, con la stazione Garibaldi sbarrata. A Roma, Piazza Vittorio è diventata punto di raccolta per i manifestanti diretti verso Piazza dei Cinquecento. A Livorno la protesta ha paralizzato il traffico commerciale, con centinaia di Tir intrappolati davanti al varco Zara del porto.

Sul fronte aereo, sono stati cancellati due voli tra Bari e Milano Linate operati da Ita Airways. Gli aeroporti pugliesi hanno segnalato solo ritardi legati al maltempo, mentre il porto di Genova ha visto concentramenti di Usb e Calp, con cortei di studenti delle scuole e delle università da via Balbi a piazza Montano.

Una vigilia segnata da tensioni

Lo sciopero di oggi segue giorni di mobilitazioni e tensioni nelle principali città. Giovedì, alla vigilia, università occupate e blocchi ferroviari hanno anticipato la protesta: a Roma cortei studenteschi dalla Sapienza al Colosseo; a Milano, occupata la Statale; a Bologna e Pisa, i Rettorati. Non sono mancati episodi di violenza: a Firenze, la stazione di Santa Maria Novella è stata occupata con lancio di bombe carta; a Trieste scontri con danni alle vetrate; a Bologna linee ferroviarie bloccate; a Torino, duecento manifestanti incappucciati hanno invaso le Officine grandi riparazioni, causando devastazioni alla vigilia della visita di Ursula von der Leyen e Jeff Bezos.

Le posizioni dei sindacati

Maurizio Landini, leader della Cgil, ha difeso la mobilitazione: “Questa reazione umanitaria di solidarietà è motivo di orgoglio. Le piazze saranno strapiene, perché i cittadini stanno facendo ciò che governi e Stati hanno preferito ignorare”.

Dall’altra parte, la Cisl ha preso le distanze, con la segretaria generale Daniela Fumarola che ha parlato di uso “compulsivo” dello sciopero generale, avvertendo del rischio di svuotarne il significato come strumento di ultima istanza e di disallinearlo da obiettivi concreti.

Lo sciopero di oggi segna una giornata di forte tensione nel Paese, tra disagi tangibili per i cittadini e manifestazioni che confermano la mobilitazione civile su temi internazionali e di solidarietà.

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