Il 2 ottobre 2025, l’Italia è tornata in piazza con manifestazioni di solidarietà verso Gaza e in risposta all’abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte della marina israeliana. Le proteste hanno coinvolto decine di migliaia di persone in diverse città, tra cui Torino, Bologna, Napoli e Firenze.
Torino: Scontri e devastazione alle Officine Grandi Riparazioni
A Torino, circa 10.000 manifestanti hanno partecipato a un corteo che ha attraversato il centro città, concludendosi alle Officine Grandi Riparazioni (OGR). Alcuni gruppi hanno fatto irruzione nell’area, causando danni significativi. Le forze dell’ordine hanno cercato di disperdere i manifestanti, ma la situazione è rimasta tesa per diverse ore.
Bologna: scontri alla stazione e blocco dei treni
A Bologna, circa 4.000 persone hanno partecipato a una manifestazione che si è diretta verso la stazione centrale. Durante il tragitto, alcuni manifestanti hanno lanciato pietre e fumogeni, provocando scontri con la polizia. Il traffico ferroviario è stato interrotto per diverse ore, con ritardi e cancellazioni di treni.
Napoli: disagi nei trasporti e solidarietà attiva
A Napoli, i manifestanti hanno occupato i binari della stazione centrale, bloccando temporaneamente il traffico ferroviario. Inoltre, sono stati organizzati presidi nei porti per ostacolare il transito di merci dirette in Israele. La città ha visto una forte partecipazione di studenti e lavoratori, uniti nel chiedere la fine dell’embargo su Gaza e l’interruzione dei legami commerciali con Israele.
Firenze: tensione alla stazione Santa Maria Novella
A Firenze, circa 1.000 persone hanno partecipato a una manifestazione che ha raggiunto la stazione di Santa Maria Novella. Alcuni manifestanti hanno sfondato il cordone della polizia, bloccando temporaneamente il traffico ferroviario. La polizia ha effettuato alcuni fermi, ma la situazione è stata riportata sotto controllo nel giro di poche ore.
Roma: corteo nazionale e adesione all’occupazione
A Roma, il corteo ha visto la partecipazione di oltre 50.000 persone, partendo dal Colosseo e arrivando fino a Piramide. Lo slogan “Gaza, we are coming” ha accompagnato la manifestazione, che ha visto la partecipazione di sindacati, partiti politici e associazioni. Inoltre, molte università italiane hanno aderito all’occupazione, con studenti che hanno chiesto agli atenei di interrompere i legami con enti legati all’occupazione israeliana.
Reazioni politiche e sindacali
Il governo italiano, rappresentato dalla premier Giorgia Meloni, ha criticato le manifestazioni, definendole un pretesto per un lungo weekend e sostenendo che non aiutano i palestinesi ma creano disagi agli italiani. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito il diritto di Israele all’autodifesa, pur riconoscendo che le azioni israeliane a Gaza hanno superato tale diritto e violato il diritto umanitario.
D’altra parte, i sindacati e le organizzazioni civili hanno sottolineato la necessità di una mobilitazione continua, annunciando ulteriori iniziative di protesta e chiedendo al governo di interrompere i legami con Israele e di fermare le esportazioni di armi dirette verso il conflitto.
Le manifestazioni del 2 ottobre rappresentano un momento significativo nella mobilitazione italiana a sostegno del popolo palestinese e contro le politiche israeliane a Gaza. La partecipazione massiccia e le azioni dirette testimoniano una crescente consapevolezza e impegno civico su una questione di rilevanza internazionale.
