Le navi della Global Sumud Flotilla sono tornate in mare, pronte a raggiungere Gaza con l’obiettivo di consegnare aiuti umanitari e rompere simbolicamente il blocco israeliano sulla Striscia. Dopo la sosta forzata a Barcellona a causa del maltempo, la flottiglia ha ripreso la navigazione dal porto catalano, mentre un nuovo gruppo di imbarcazioni partirà da Tunisi il 4 settembre. Alla missione partecipano volontari e attivisti provenienti da 44 Paesi, tra cui nomi noti come Greta Thunberg, Susan Sarandon, Gustaf Skarsgard e Liam Cunningham.
Una missione internazionale
La Flotilla si presenta come un’iniziativa pacifica e non violenta, organizzata da associazioni, medici, operatori umanitari, avvocati, artisti e sacerdoti. L’obiettivo non è solo portare beni di prima necessità a Gaza, ma anche sollevare l’attenzione della comunità internazionale sul blocco marittimo imposto da Israele.
Il tracciamento live della missione
Per garantire trasparenza e sicurezza, gli organizzatori hanno introdotto un sistema di localizzazione in tempo reale, sviluppato con Forensic Architecture. Grazie a questa tecnologia, è possibile monitorare su una mappa digitale gli spostamenti della Flotilla, rendendo più difficile qualsiasi azione di disturbo o violenza.
“Il tracker non è solo uno strumento di navigazione – spiegano gli attivisti – ma una forma di protezione che documenta ogni passaggio, permettendo a giornalisti, osservatori e sostenitori di tutto il mondo di seguire la missione passo dopo passo”.
Una testimonianza globale
La scelta di condividere la rotta online ha anche una valenza politica: trasformare l’iniziativa da viaggio isolato a evento collettivo sotto gli occhi del mondo. Secondo gli organizzatori, questa visibilità rappresenta un deterrente contro eventuali interferenze e una garanzia di giustizia nel caso di incidenti.
La Global Sumud Flotilla, dunque, non è solo un’operazione umanitaria: è un atto di resistenza civile e una chiamata alla solidarietà internazionale.