Secondo gli organizzatori, oltre 600mila persone hanno partecipato al corteo pro Palestina che si è svolto a Roma. La manifestazione ha attraversato il centro della città, causando blocchi al traffico e la chiusura di alcune strade principali. Numerosi gruppi e associazioni hanno aderito all’iniziativa, portando bandiere, striscioni e cartelli contro la guerra.
Affluenza e percorso del corteo
Il corteo è partito da piazza della Repubblica e ha raggiunto piazza San Giovanni. Secondo alcune fonti, la partecipazione sarebbe stata inferiore rispetto alle stime degli organizzatori, ma la presenza di manifestanti ha comunque riempito le vie principali del centro. Il traffico è stato bloccato per diverse ore e le forze dell’ordine hanno presidiato il percorso. Alcuni manifestanti hanno scandito slogan come “Palestina libera” e “Stop alla guerra”. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, la manifestazione si è svolta in modo pacifico, senza incidenti rilevanti.
Composizione dei manifestanti
Alla manifestazione hanno partecipato gruppi molto diversi tra loro. Secondo quanto riportato da Il Manifesto, il corteo è stato definito “un movimento eclettico e spiazzante”. Presenti associazioni studentesche, sindacati, collettivi, gruppi pacifisti e rappresentanti di comunità straniere. Alcuni manifestanti hanno portato cartelli con scritte come “Fermiamo il genocidio” e “Cessate il fuoco subito”. Diverse persone hanno indossato kefiah e portato bandiere palestinesi. Secondo alcune fonti, la presenza di giovani è stata particolarmente numerosa.
Le richieste dei manifestanti
Durante il corteo, numerosi manifestanti hanno fatto sentire la propria voce attraverso appelli accorati per un cessate il fuoco immediato e per la fine delle ostilità nella Striscia di Gaza, ribadendo con forza l’urgenza di una soluzione umanitaria e diplomatica al conflitto in corso. Le strade si sono riempite di striscioni, bandiere e cartelli con messaggi di pace, mentre dal palco e tra la folla si sono levate voci che hanno invocato il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani fondamentali.
Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, una rappresentante di un’associazione presente al corteo ha dichiarato: “Chiediamo la fine immediata dei bombardamenti e l’apertura di corridoi umanitari”, sottolineando la gravità della crisi in atto e la necessità di un intervento concreto da parte delle istituzioni internazionali.
Tra i partecipanti, molti hanno sollecitato l’intervento della comunità internazionale, affinché si faccia promotrice di un tavolo di negoziati e favorisca l’avvio di un processo di pace duraturo. Le richieste sono state chiare: stop alle armi, protezione dei civili, e accesso immediato agli aiuti umanitari. Il corteo si è svolto in modo pacifico, ma il tono è stato deciso e determinato, animato da una crescente preoccupazione per la sorte della popolazione palestinese, e in particolare per i più vulnerabili: bambini, anziani e malati, che pagano il prezzo più alto del conflitto.
Molti dei presenti hanno anche denunciato il silenzio o la tiepidezza di alcune istituzioni europee, chiedendo una posizione più netta da parte dell’Unione Europea e dell’ONU. In diversi interventi, si è sottolineata la necessità di soluzioni diplomatiche immediate, capaci di porre fine a una spirale di violenza che continua a mietere vittime innocenti e a generare distruzione.
La manifestazione si è conclusa con un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime civili del conflitto, un gesto simbolico che ha raccolto tutti sotto un’unica richiesta: pace e giustizia per Gaza e per tutti i popoli coinvolti.