Tre persone sono morte tra Calabria e Sardegna in circostanze che, secondo le autorità sanitarie, sarebbero riconducibili a casi di botulino. I decessi sono avvenuti tra Cosenza e Cagliari. Le autorità hanno attivato i protocolli di sicurezza previsti in questi casi e sono in corso accertamenti per chiarire l’origine delle contaminazioni.
Le indagini delle autorità sanitarie
Le autorità sanitarie locali hanno avviato indagini per ricostruire la catena degli eventi che ha portato ai decessi. I casi sarebbero stati segnalati tra il 7 e l’8 agosto. Le autorità stanno verificando se vi sia un collegamento tra i casi registrati in Calabria e quelli in Sardegna. Sono stati prelevati campioni di alimenti dalle abitazioni delle vittime per essere analizzati nei laboratori competenti. Le autorità sanitarie hanno invitato la popolazione a prestare attenzione ai sintomi tipici del botulino e a rivolgersi tempestivamente ai servizi sanitari in caso di sospetto.
I protocolli sanitari attivati
Dopo la segnalazione dei casi, sono stati attivati i protocolli previsti in caso di sospetto botulino. Repubblica riferisce che le autorità hanno disposto il monitoraggio delle persone che potrebbero essere entrate in contatto con le vittime e hanno diffuso una nota informativa ai medici di base e ai pronto soccorso delle aree coinvolte. Le strutture sanitarie sono state allertate per garantire la disponibilità di antitossina botulinica. Sono state avviate anche campagne di informazione per sensibilizzare la popolazione sui rischi legati alla conservazione degli alimenti.
Le dichiarazioni delle autorità
Le autorità sanitarie hanno dichiarato: “Stiamo lavorando per ricostruire la catena degli eventi e individuare la fonte della contaminazione”. Le indagini sono coordinate dalle Asl locali in collaborazione con i Nas dei Carabinieri. Le autorità hanno sottolineato l’importanza di non consumare alimenti conservati in modo non sicuro e di segnalare tempestivamente eventuali sintomi sospetti.