Andrea Sempio è intervenuto nella trasmissione Porta a Porta condotta da Bruno Vespa, parlando del suo coinvolgimento nel caso Garlasco. Sempio ha raccontato come la sua vita sia cambiata dopo essere stato tirato in ballo nell’inchiesta, sottolineando il peso dell’attenzione mediatica e giudiziaria che lo ha colpito negli ultimi anni.
Accanimento mediatico e giudiziario
Durante l’intervista, Andrea Sempio ha dichiarato: “Mi sento un po’ perseguitato, non ho più una vita”. Ha spiegato che la pressione subita è stata molto forte e che si è trovato al centro di attenzioni che, secondo lui, non avrebbe meritato. Sempio ha aggiunto: “C’è stato un accanimento nei miei confronti, spero sia stato in buona fede”. Sempio avrebbe anche sottolineato di non aver mai avuto nulla a che fare con il delitto e di essere stato coinvolto solo per alcune coincidenze.
Le indagini e il ruolo di Sempio
Sempio ha ricordato che il colpevole, ad oggi, resta Alberto Stasi. “Il colpevole ad oggi è Alberto Stasi”, ha detto durante la trasmissione. Ha ribadito di non aver mai avuto rapporti particolari con Chiara Poggi e di essere stato coinvolto nell’inchiesta solo in un secondo momento, quando alcuni elementi lo hanno portato all’attenzione degli inquirenti. Sempio ha raccontato di aver vissuto momenti difficili, soprattutto per la pressione mediatica e per le voci che si sono rincorse sul suo conto.
La vita dopo il caso
Andrea Sempio ha spiegato che la sua vita è cambiata radicalmente dopo essere stato coinvolto nel caso Garlasco. “Non ho più una vita”, ha ripetuto più volte durante l’intervista. Ha raccontato di aver perso la tranquillità e di aver dovuto affrontare una situazione che non si sarebbe mai aspettato. Sempio ha concluso dicendo di sperare che tutto quello che è successo sia stato frutto di un errore in buona fede e non di una volontà di accanirsi contro di lui.
