Robert Redford: una carriera tra successi cinematografici e impegno sociale

Un viaggio attraverso la vita e la carriera di Robert Redford, dalle sue interpretazioni iconiche all'impegno per il cinema indipendente e l'ambiente.

Robert Redford, attore, regista e attivista, è morto all’età di 89 anni nella sua casa di Provo, Utah. La notizia è stata confermata al New York Times da Cindi Berger, CEO dello studio di pubblicità Rogers & Cowan PMK. 

Gli esordi e l’ascesa al successo

Nato il 18 agosto 1936 a Santa Monica, California, Redford ha iniziato la sua carriera nel teatro e in televisione negli anni ’60. Il suo debutto cinematografico avviene nel 1962 con “Caccia di guerra” di Denis Sanders. Il successo arriva con “A piedi nudi nel parco” (1967), dove recita accanto a Jane Fonda. Nel 1969, interpreta “Butch Cassidy” in “Butch Cassidy and the Sundance Kid”, consolidando la sua fama internazionale. 

Il riconoscimento come regista e l’impegno per il cinema indipendente

Nel 1980, Robert Redford fa il suo debutto dietro la macchina da presa con il film Gente comune (Ordinary People), un dramma familiare intenso e toccante che ottiene un enorme successo di critica. L’opera gli vale l’Oscar come miglior regista, consacrandolo non solo come attore affermato ma anche come cineasta di talento.

L’anno successivo, nel 1981, Redford compie un altro passo fondamentale per il mondo del cinema fondando il Sundance Institute, con l’obiettivo di sostenere e promuovere giovani registi, sceneggiatori e autori emergenti. Da questa iniziativa nasce il Sundance Film Festival, che negli anni si afferma come uno dei più importanti eventi internazionali dedicati al cinema indipendente. Grazie al suo impegno, Redford diventa una figura chiave per la crescita e la valorizzazione di una cinematografia libera, innovativa e lontana dalle logiche dei grandi studios hollywoodiani.

L’attivismo ambientale e l’eredità culturale

Oltre alla sua straordinaria carriera cinematografica, Robert Redford si è distinto anche per il suo impegno civile e sociale, in particolare nel campo della tutela ambientale. Fervente attivista, si è più volte schierato contro progetti industriali ritenuti dannosi per l’ambiente, come la costruzione di una centrale elettrica nello Utah, stato al quale è profondamente legato e che ospita parte delle sue iniziative culturali. Parallelamente, Redford ha sempre sostenuto apertamente il Partito Democratico, partecipando attivamente al dibattito politico su temi come i diritti civili, la giustizia sociale e la sostenibilità.

La sua eredità va ben oltre i confini dello schermo: è il ritratto di un artista completo e di un uomo impegnato, che ha saputo coniugare arte, attivismo e imprenditorialità culturale. Il suo nome è oggi sinonimo di integrità, passione e visione, grazie anche al contributo determinante nella promozione del cinema indipendente e di nuove generazioni di talenti, attraverso iniziative come il Sundance Institute. Un’eredità che continua a ispirare, tanto nel mondo del cinema quanto in quello della difesa dell’ambiente.

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