La Transilvania torna protagonista sul grande schermo con ‘Dracula. L’amore perduto’, il nuovo film di Luc Besson che presenta un’inedita versione romantica del celebre vampiro, interpretato da Caleb Landry Jones. Questa pellicola offre l’occasione per esplorare i luoghi che hanno ispirato la leggenda di Dracula, tra castelli, borghi medievali e paesaggi suggestivi della Romania centro-occidentale.
Sighișoara: la città natale di Vlad l’Impalatore
Il viaggio inizia a Sighișoara, città natale di Vlad III, noto come Vlad l’Impalatore, figura storica che ha ispirato il personaggio di Dracula. Questo borgo medievale, riconosciuto dall’UNESCO, è considerato uno dei meglio conservati e ancora abitati d’Europa. Le sue case dai colori vivaci si affiancano a strutture gotiche, creando un’atmosfera che mescola fiaba e horror. Tra le attrazioni principali vi sono la Torre dell’Orologio, alta 64 metri, che ospita il museo storico della città e offre una vista panoramica sul borgo, e il museo della tortura. Non mancano riferimenti a Dracula, con la sua immagine presente su insegne di ristoranti e souvenir. La casa natale di Vlad è stata trasformata in un ristorante, mentre il cimitero locale, con le sue tombe coperte di muschio, aggiunge un tocco lugubre all’esperienza.
Castello di Bran: il rifugio del conte Dracula
Proseguendo l’itinerario, si giunge al Castello di Bran, situato al confine tra Transilvania e Valacchia. Arroccato su una parete rocciosa, con torri appuntite e mura imponenti, questo castello rappresenta lo scenario gotico perfetto associato alla leggenda di Dracula. Sebbene non vi siano prove storiche che Vlad l’Impalatore abbia effettivamente vissuto qui, il castello è spesso identificato come la dimora del conte Dracula nella cultura popolare. La sua architettura e l’atmosfera misteriosa attirano numerosi visitatori ogni anno. (
Hunedoara: il Castello dei Corvino e la prigionia di Vlad
Un’altra tappa significativa è Hunedoara, dove si trova il Castello dei Corvino, risalente al XIV secolo. Questo imponente castello, con il suo ponte levatoio, le torri coperte da tetti aguzzi e le sale decorate, è noto per aver ospitato Vlad l’Impalatore durante la sua prigionia di sette anni, ordinata da Mattia Corvino nel 1462. Oggi il castello è aperto al pubblico, offrendo la possibilità di visitare le prigioni e le stanze delle torture, immergendosi nella storia e nelle leggende che lo circondano.
