Il nuovo film di Paolo Sorrentino, “La grazia”, ha inaugurato la 82ª Mostra del Cinema di Venezia, ricevendo applausi a scena aperta durante l’anteprima per critica e stampa. La pellicola vede Toni Servillo nel ruolo del Presidente della Repubblica Mariano De Santis, un uomo vedovo e cattolico, alle prese con decisioni complesse riguardanti due richieste di grazia e la firma di una legge sull’eutanasia. Accanto a lui, Anna Ferzetti interpreta la figlia Dorotea, giurista come il padre.
Un Presidente tra doveri istituzionali e dilemmi personali
Mariano De Santis, interpretato da Toni Servillo, è un Presidente della Repubblica che si trova a dover affrontare due richieste di grazia e la firma di una legge sull’eutanasia. Queste decisioni mettono a dura prova le sue convinzioni personali e il suo ruolo istituzionale, portandolo a confrontarsi con dilemmi morali profondi. La figura di De Santis, vedovo e cattolico, richiama per alcuni aspetti quella del Presidente Sergio Mattarella, sebbene il film non sia dichiaratamente ispirato a lui.
Anna Ferzetti: un ruolo di svolta nella sua carriera
Anna Ferzetti, nel ruolo di Dorotea, figlia del Presidente e giurista, offre una performance che segna un punto di svolta nella sua carriera. L’attrice romana, figlia dell’attore Gabriele Ferzetti, ha costruito un percorso professionale solido tra cinema, teatro e televisione. In “La grazia”, la sua interpretazione aggiunge profondità alla narrazione, evidenziando il rapporto complesso tra padre e figlia nel contesto delle sfide istituzionali e personali affrontate dal Presidente.
Sorrentino e Servillo: una collaborazione consolidata
“La grazia” segna la settima collaborazione tra Paolo Sorrentino e Toni Servillo, un sodalizio artistico che ha prodotto opere di grande successo come “Il Divo” e “La grande bellezza”. Le riprese del film sono iniziate nella primavera del 2025 in Italia, con una produzione targata Fremantle e distribuita da PiperFilm. Sorrentino ha dichiarato che lavorare nuovamente con Servillo è stato rassicurante, definendolo un fratello maggiore e sottolineando l’importanza della loro intesa professionale.