Cinema, perché si fanno così tanti remake

Il cinema è pieno di remake di film. La Prof.ssa Emanuela Mancino, dell'Università Bicocca, ci spiega il motivo.

Questa mattina in Good Morning Kiss Kiss abbiamo parlato di cinema e del perché vengono fatti così tanti remake.

Sull’argomento è intervenuta la Prof.ssa Emanuela Mancino, Università Bicocca:

Perché nel cinema si fanno così tanti remake?
«Da sempre si fanno moltissime remake nel cinema e per tanti motivi, non solo per scarsità di fantasia e di nuove idee. Come mi piace dire sempre, ogni volta che andiamo al cinema, anche noi facciamo un remake del film che ha appena visto, nel senso che ogni film è un’architettura plurale, e ognuno di noi racconta qualcosa di diverso. Anche a distanza di tempo ognuno di noi ricorda qualcosa di diverso. I motivi dei rifacimenti e delle riscritture sono molteplici. Quando si fa un rifacimento di un film di culto, questo contribuisce a renderlo un classico. Ed è interessante vedere come si continui a ripetere a seconda delle epoche storiche. Un esempio molto interessante è “King Kong”: il primo è stato fatto negli anni ’30, poi ce n’è stato uno nel 1976 e un altro nel 2005. Questi sono degli atti d’amore verso il cinema, perché ogni volta si torna a vedere come è stato fatto il precedente. Non si tratta solo di un miglioramento tecnologico con possibilità di nuovi effetti, ma anche del confronto con epoche passate.»

Quindi vedere un remake è anche un modo per avvicinare il pubblico al film originale di 30 anni fa?
«Sì, esattamente. Da sempre si scrive e si torna su un personaggio e si restaurano i film. Ricordiamo che è sempre più facile comprendere ciò che ci sta intorno prima di rivolgere lo sguardo al passato. Da sempre si riscrivono le storie, ma non perché manca la fantasia, ma è un meccanismo di apprendimento. Noi non impariamo o siamo affascinati solo dalla sorpresa, altrimenti non vedremo più volte gli stessi film. Se pensiamo alle storie, i bambini hanno bisogno di sentirsi ripetere le stesse cose allo stesso modo.»

Quali sono, secondo lei, i remake meglio riusciti?
«Sicuramente “King Kong” e anche un rifacimento del film di Hitchcock “Psyco”, rifatto da Gus Van Sant nel 1998. Quest’ultimo lo ritengo interessante, non riuscito meglio. Ha degli effetti particolari perché il regista ha voluto rifare scena per scena allo stesso modo, ma con tempi diversi e ha modificato completamente il film. Per chi ama la versione originale di Hitchcock, quasi dà fastidio vedere questo film. C’è una cosa interessante, però: la scena della doccia è rifatta perfettamente uguale, ma l’effetto è completamente diverso, perché vederlo adesso sembra quasi ingenuo. Così prevale la scena originale.»

Notizie del giorno

ti potrebbe interessare

La caduta dei capelli stagionale è un problema che solitamente si verifica ai cambi di stagione, soprattutto in autunno e primavera, ma come risolvere questo fastidio?