Il film “After the Hunt” di Luca Guadagnino, presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, vede Julia Roberts nel ruolo di Alma Olsson, una professoressa di filosofia all’Università di Yale. La trama si sviluppa attorno all’accusa di molestie sessuali che una studentessa di colore, interpretata da Ayo Edebiri, rivolge a un assistente bianco, interpretato da Andrew Garfield. L’assistente si difende sostenendo che l’accusa sia una ritorsione per aver scoperto che la tesina della studentessa era un plagio.
Temi complessi e narrazione intricata
Il film esplora temi complessi e delicati, come il razzismo, le dinamiche di potere e le intricate relazioni interpersonali che si sviluppano all’interno del contesto accademico. Con uno sguardo penetrante, si addentra nelle problematiche sociali e psicologiche che caratterizzano la vita universitaria, mettendo in luce le tensioni tra gli studenti e le figure di autorità, e mostrando come queste influenzino le esperienze individuali e collettive. Le problematiche del razzismo, in particolare, vengono trattate in modo crudo, rivelando le difficoltà di chi cerca di integrarsi in un ambiente che spesso emargina o discrimina.
Tuttavia, nonostante l’approfondimento su questi temi significativi, la narrazione sembra lasciar spazio a numerosi interrogativi, rimanendo spesso vaga e senza fornire risposte definitive o risolutive. Alcuni aspetti della trama, invece di essere risolti in modo chiaro e soddisfacente, vengono lasciati in sospeso, come se il film volesse stimolare il pubblico a riflettere senza dare una chiusura netta. Questa scelta narrativa potrebbe essere vista come un tentativo di esplorare la complessità delle questioni trattate senza ridurle a risposte facili o precostituite.
Questa ambiguità potrebbe essere attribuita tanto alla regia di Luca Guadagnino, noto per il suo approccio stilisticamente raffinato e per la sua predilezione per storie che lasciano il pubblico con una sensazione di incertezza, quanto alla sceneggiatura di Nora Garrett, che, pur affrontando temi rilevanti e attuali, non sempre sembra voler dare una risoluzione chiara agli sviluppi narrativi. In questo modo, il film crea un equilibrio sottile tra il bisogno di approfondire temi sociali urgenti e l’intento di lasciare aperti spazi di discussione, invitando lo spettatore a completare da sé le riflessioni proposte.
Julia Roberts e il suo debutto veneziano
Per Julia Roberts, “After the Hunt” segna il debutto alla Mostra del Cinema di Venezia. L’attrice ha scelto un look sofisticato per l’occasione, indossando un abito lungo a maniche lunghe nei toni del blu e nero, caratterizzato da un motivo a losanghe. L’abito, dal sapore vagamente anni Quaranta, è una creazione di Dario Vitale, nuovo direttore creativo di Versace.
Dettagli di stile e collaborazioni italiane
Nel film, Julia Roberts indossa un bracciale in oro 18 carati del brand italiano Ilaria Icardi. Il design lineare ma imponente del bracciale aggiunge un tocco distintivo al personaggio di Alma Olsson. Ilaria Icardi, designer italiana con esperienza in case di moda come Etro e Yves Saint Laurent, ha fondato il proprio marchio nel 2020, producendo gioielli realizzati a mano in Italia.