Mahmood: “Sono maturato molto emotivamente. Nel nuovo album parlo del letto perché…”

L'intervista in Dedikiss

Mahmood è arrivato a Casa Kiss Kiss a Sanremo, e anche lui è rimasto sorpreso: «Che accoglienza da Radio Kiss Kiss, tutti che cantavano, sono partite le mie canzoni. Grazie!» L'artista vinto due volte Sanremo tra i big su due partecipazioni, ben tre, se contiamo anche la vittoria a Sanremo giovani. Mahmood è pronto, però. «Sono carico a pallettoni, ma perché stamattina ho bevuto tre caffè, ho l'ansia che tra qualche ora mi venga un coccolone.»

Tuta gold, la canzone per Sanremo 2024, parla di un ragazzo che si guarda indietro e rivede la sua adolescenza. «È autobiografica. Più che un guardarsi indietro è un viaggio. Parto raccontando un episodio in cui ero a un rave con amici, quest'estate, stavo fumando fuori dalla tenda. Guardando la luna ho iniziato a scrivere questo testo. Ho ripercorso una delle prime relazioni che ho avuto durante l'adolescenza, andavamo a ballare sui palazzi in zona nord. Poi ripercorro un po' di momenti difficili che mi hanno fortificato durante gli anni. È un po' un viaggio tra adolescenza, infanzia, presente.» ci ha raccontato Mahmood.

Come mai proprio la tuta gold? «La tuta gold è un po' una metafora, nella canzone è la corazza che uno si crea fortificandosi anno dopo anno.»

Una canzone di cui l'artista va fiero. «Mi piace portare Tuta gold sul palco di Sanremo perché credo rappresenti il cuore di quello che sarà il mio prossimo album, Nei letti degli altri, che uscirà il 16 febbraio. Quale palco migliore? Abbiamo anche piazzato un camion-letto a Sanremo, passate a trovarci!»

Un titolo particolare, Nei letti degli altri. «Il letto è un po' il collante di tutto il disco. Il posto più intimo, dove torni la notte e pensi alle ca**ate che hai fatto, ci inviti i tuoi amici e le persone che ami. È un posto molto intimo, negli ultimi anni ho avuto la possibilità di viaggiare tanto, quindi ho visto molti nuovi letti, nuovi amici. Nel letto si viene anche traditi, si tradisce. È un nucleo importante per il disco, e credo sarà uno dei dischi più empatici di sempre. In questi anni sono maturato parecchio emotivamente. Ho analizzato i miei sbagli, proprio nelle relazioni e nel rapportarmi con gente che non conoscevo. Ho buttato tanto di me in questo disco.»