Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato delle variazioni del sonno con il dottor Raffaele Ferri, presidente della World Sleep Society.
Buongiorno dottor Ferri! È vero che il tempo dedicato al sonno si modula in base alle stagioni? Come funziona?
«Buongiorno. Sì, è vero, ci sono delle variazioni, ma devo dire che sono piuttosto piccole. Non si parla di ore, ma si può arrivare fino a 20 minuti. Si sa bene che durante la primavera, nonostante si dica “aprile dolce dormire”, in realtà dormiamo meno. In inverno dormiamo un po’ do più. Questo è dovuto a diversi fattori, il principale è il cambiamento tra ore di luce e di buio. Ma c’è anche la temperatura; sappiamo bene che con temperature più alte si dorme meno, mentre con temperature più basse si dorme di più. Era sicuramente più evidente quando la società moderna non ci imponeva i ritmi e l’illuminazione che abbiamo adesso. Poi ci sono una serie di fattori personali: il sesso, l’età, il cronotipo, cioè il fatto che qualcuno funziona meglio la mattina e altri la sera.»
Più o meno quali sono queste modulazioni? Più si cresce e meno si dorme?
«Sì, ma le differenze non sono soltanto relative alla durata del sonno, peraltro sono differenze minori di quanto ci si può aspettare. La cosa principale è la qualità e come è composto il nostro dormire. Forse il sonno è uno dei meccanismi che cambiano di più con l’avanzare dell’età. Pensate a un bambino appena nato, ha dei cicli di tre ore: dorme, si sveglia, mangia e ridorme; ha un sonno polifasico quindi. Invece crescendo si passa a un sonno bifasico principalmente, il giorno si sta svegli e la notte si dorme. Poi cambia la quantità di sonno REM e non REM. Ci sono anche le differenze tra uomini e donne.»
Conferma che la donna tende a dormire di più perché è più “multitasking” o è soltanto una scusa?
«No no, allora, il perché non lo sappiamo, sicuramente sono coinvolti meccanismi ormonali. In situazioni di normalità, le donne tendono a dormire di più. Ma ci sono dei momenti, che sono più evidenti rispetto a quelli dell’uomo, ad esempio quello dell’arrivo delle mestruazioni, le gravidanze e la menopausa, in cui parliamo di periodi critici in cui il sonno cambia e risponde in modo molto evidente. Le bambine prima delle mestruazioni hanno un sonno uguale a quello dei bambini, dopo la menopausa siamo abbastanza uguali. È vero che le donne tendono a dormire di più, ma incorrono nell’insonnia più facilmente. Al contempo, incorrono meno nell’apnea del sonno, che è più maschile. Ma dopo la menopausa si diventa uguali.»
Grazie per essere stato con noi Dottore, Kiss Kiss a lei!
«Arrivederci!»