Negli ultimi giorni si discute molto della cosiddetta “tassa sui pacchi”, una misura che potrebbe essere introdotta nella prossima manovra di bilancio. Per fare chiarezza, Radio Kiss Kiss ha ospitato Gianluca Di Ascenzo, presidente del Codacons, che ha spiegato in diretta i dettagli e le possibili conseguenze di questa novità per i consumatori italiani.
Tassa sui pacchi: cosa prevede la nuova misura e perché fa discutere
Durante la trasmissione “Good Morning Kiss Kiss”, il presidente Codacons Gianluca Di Ascenzo ha spiegato che la tassa sui pacchi riguarda un contributo amministrativo di 2 euro per ogni pacco di valore inferiore ai 150 euro proveniente da paesi extra UE. “C’è un tema che è stato esaminato anche a livello europeo, perché il 3 dicembre, in occasione della giornata europea dei diritti del consumatore, il comitato economico sociale europeo ha dichiarato che ogni giorno vengono spediti 12 milioni di pacchi per un valore inferiore ai 150 euro. Quindi questo è il tema”, ha dichiarato Di Ascenzo.
Secondo il presidente Codacons, la decisione di introdurre una tassa di questo tipo dovrebbe spettare al legislatore europeo e non ai singoli Stati membri. “Spetta al legislatore europeo decidere se imporre un dazio, quello che da noi è stato chiamato un contributo amministrativo per le spese doganali di 2 euro per i pacchi di valore inferiore ai 150 euro”, ha sottolineato. La questione è resa ancora più complessa dal fatto che l’Unione Europea starebbe valutando una misura simile a partire da luglio 2026. “Se dovesse passare, si farebbe questo più quello, no?”, hanno chiesto Max e Max. Di Ascenzo ha risposto: “Infatti, è questo il tema, perché secondo noi la normativa prevede la competenza esclusiva del legislatore europeo, non concorrente. Quindi, in questo caso, si genererebbe esatto un confusione e, quindi, un possibile contenzioso con le dogane”.
I numeri del fenomeno e le possibili conseguenze per i consumatori
Il presidente Codacons ha fornito alcuni dati significativi: “12 milioni, questi secondo i dati del Comitato Economico e Sociale Europeo, valore inferiore ai 150 euro in Europa. 12 milioni, metti 3 euro l’Europa ogni giorno”. Questo significa che la tassa potrebbe avere un impatto economico notevole sia per i consumatori che per il mercato.
Di Ascenzo ha anche evidenziato che la motivazione ufficiale della tassa sarebbe quella di proteggere i commercianti italiani dalla concorrenza sleale, ma secondo lui l’obiettivo reale sarebbe quello di “fare cassa”. Inoltre, ha spiegato che esistono già diversi modi per aggirare la tassa: “Lo stratagemma sarebbe quello di fare più acquisti in un solo pacco oppure innescare strane triangolazioni doganali, no? Basta un paese e arriva da un altro”. Molte piattaforme, infatti, hanno già magazzini in Italia o in altri paesi europei, rendendo difficile verificare la reale provenienza dei pacchi.
Un altro aspetto sottolineato riguarda il limite dei 150 euro: “Quando metteranno un limite, ci sarà un limite, tipo, che so, 150 euro, si metterà d’accordo, chi te lo vende farà 151 e già hai risparmiato perché gli dai un euro in più invece di 3 euro della tassa, volendo. Vabbè, comunque gli stratagemmi si trovano”.
Cosa fare in caso di pacchi smarriti, in ritardo o danneggiati: i consigli del Codacons
Oltre alla questione della tassa, la trasmissione ha affrontato anche il tema dei pacchi smarriti, in ritardo o con oggetti mancanti. Gianluca Di Ascenzo ha ricordato che l’Agicom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha previsto una procedura chiara per tutelare i consumatori. “L’Agicom ha previsto con una delibera, la citiamo insomma per semplificarci la vita, sul sito di Agicom trovate le FAQ, le risposte alle domande sul contenzioso per i servizi postali, quindi lì troviamo tutte le risposte e l’autorità, con la delibera 323 del 23, ha stabilito un indennizzo in caso di smarrimento, di ritardo, di danneggiamento e quindi è fondamentale fare reclamo a chi ha curato la spedizione. Abbiamo diritto a ottenere una risposta entro 45 giorni. Se la risposta non arriva o non ci soddisfa, possiamo attivare la procedura di conciliazione, che è gratuita, per chiedere quantomeno l’indennizzo, se non il risarcimento dei danni”.
Il presidente Codacons ha quindi invitato i consumatori a informarsi e a utilizzare gli strumenti messi a disposizione dall’Agicom per tutelare i propri diritti.
